Banca d'Italia, nel consueto Bollettino economico, è stata netta nel confermare che i salari sono destinati a scendere nell'anno e anche nei prossimi anni (in relazione al costo della vita).

Più' che mancata crescita salariale si tratta di un erosione maggiore a fronte dell'impennata dei prezzi al consumo, dettata come sempre da un differenziale tra inflazione reale e inflazione percepita.

I recenti aumenti dell’iva, i continui aumenti del carburante e dei trasporti sono tra le spese che maggiormente hanno influito negativamente sul reddito degli italiani e hanno contribuito decisamente alla contrazione del risparmio e si sa, senza risparmi, non è ipotizzabile preventivare investimenti. La produzione industriale italiana inoltre segna per il secondo trimestre consecutivo un  - 0.8 per cento e la bilancia commerciale non brilla.

Una condizione paese che è palese a tutti per la debolezza della domanda per consumi e investimenti e per il clima di sfiducia anche a seguito delle manovre di bilancio che intaccano pesantemente il reddito disponibile delle famiglie italiane.

Unica nota positiva, l’uscita dal tunnel potrebbe esserci  intorno al 2013 e solo allora si vedrà  una timida ripresa della situazione  economica in attesa naturalmente  che migliorino le condizioni di accesso al credito e torni la fiducia a imprese e famiglie.