Le misure fin qui adottate gravano soprattutto su famiglie a reddito fisso e pensionati ed è positivo che il Presidente del Consiglio consideri la possibilità  di una patrimoniale. La patrimoniale è una misura che potrebbe permettere in tempi rapidi il reperimento di risorse da destinare alla crescita senza intaccare ulteriormente il reddito dei nuclei familiari.

Il quadro economico è desolante, il potere d'acquisto è sceso del 13 per cento nel giro di 4 anni e il calo dei consumi non conosce fasi di arresto. La patrimoniale, già presente in altri Stati europei, non solo permetterebbe fondi immediati, ma eviterebbe l'aumento iva e potrebbe permettere una detassazione delle tredicesime per dipendenti e pensionati per dare una boccata d’ossigeno ai consumi.

Il governo sta al momento pensando ad una patrimoniale generalizzata che eviti fughe di capitali all'estero o misure improvvisate. La patrimoniale è oggi una soluzione per ridurre il deficit pubblico che trova convinti sostenitori e acerrimi oppositori. In un paese come l'Italia, con elevato tasso di evasione fiscale, l'imposizione patrimoniale consentirebbe un'equità maggiore nella distribuzione del carico fiscale. Il patrimonio infatti, più del reddito, è  un indice di ricchezza e di differenziazione della posizione economico/sociale dei soggetti.

La patrimoniale andrebbe applicata sulla ricchezza tracciabile, ovvero immobili, complessi aziendali, partecipazioni societarie e depositi presso banche e intermediari e, visto la base molto ampia, anche un'aliquota bassa comporterebbe enormi introiti per le casse pubbliche. Una base ampia permetterebbe  anche fasce di esenzione e magari potrebbe far esentare la prima casa.

L’Italia è uno dei Paesi che vanta il minor rapporto di indebitamento delle famiglie e una buona dose di risparmio pro capite, quest’ultima fonte può essere l’ancora di salvezza del sistema Paese, chi più ha più deve contribuire alla rimessa in ordine dei conti. Le soluzioni ci sono, ma  il tempo stringe.