Nuova stangata fiscale sui rifiuti. Infatti, nelle pieghe della legge di Stabilità, un emendamento dà attuazione alla Tares, la tassa comunale sui rifiuti e sui servizi (fra cui sono compresi l’illuminazione pubblica, l’anagrafe e la polizia locale). La Tares, varata dal precedente governo Berlusconi nell’ambito del federalismo fiscale, sostituirà le vecchie Tarsu e Tia.

Con l’istituzione del nuovo tributo, che decorrerà dal 1° gennaio del 2013, verrà eliminato il problema dell’IVA – ma non quello dei rimborsi che avevano dato vita ad ampi contenziosi – ma sarà più cara di oltre il 30% rispetto alla Tarsu e si calcolerà in base ai metri quadrati (sull’80% della superficie catastale) e indipendentemente dal numero dei componenti della famiglia presenti nell’abitazione.

Sulla Tares peseranno 30 centesimi di euro al metro quadro destinati ai servizi, ma i Comuni avranno la facoltà di pretendere aumenti fino a 40 centesimi, e la nuova imposizione dovrà coprire al 100% il costo del servizio per i Municipi.

La Tares, dunque, entrerà in vigore il primo giorno del 2013, ma il pagamento della prima delle quattro rate è previsto per il prossimo mese di aprile. E secondo una stima condotta dalla UIL Servizio politiche territoriali, la tassa sui rifiuti è costata mediamente quest’anno ai contribuenti 225 euro. I cittadini, però, dall’anno prossimo dovranno sostenere maggiormente le amministrazioni locali, che dovranno ricevere più risorse per far fronte alle crescenti difficoltà di fornire servizi.