Al Sud Italia, meno scontrini  infatti ben una volta su due lo scontrino fiscale non viene emesso; nel resto d’Italia per fortuna la situazione va un po’ meglio infatti la media si abbassa al 33%. L’evasione fiscale è un problema che affligge da sempre il nostro paese ma che come spiega Marco Mobili dalle pagine del Sole 24 Ore c’è anche un problema di tipo culturale alla base.

Fa riflettere infatti che, da gennaio a novembre di quest’anno sono circa 4.500 gli esercizi commerciali che proprio a causa di irregolarità hanno subito la sanzione della sospensione dell’attività da parte delle Fiamme Gialle e dell’Agenzia delle Entrate, la sanzione è applicata in caso di violazioni reiterate negli anni. La situazione però pian piano sta cambiando basti pensare che solo nell’ultimo anno, le telefonate di denuncia alla Guardia di Finanza sono aumentate dell’80%.

Segno evidente che la forte pressione fiscale risvegli nelle persone la consapevolezza che a pagare le tasse devono essere tutti e quindi i soliti furbetti vanno denunciati. Insomma sembra che i cittadini stiano riscoprendo maggiore senso civico e civiltà giuridica forse sperano che questo possa portare anche ad una tassazione meno pressante.

Intanto, la Guardia di Finanza ha fatto sapere che soltanto nel 2012 sono più di 41 miliardi di euro le somme che sfuggono alle casse dello Stato e ben 28 i miliardi non denunciati e ben 13 quelli che sono stati trasferiti nei cosiddetti paradisi fiscali  all’estero. Quest’anno, gli evasori totali scoperti sono stati 7.500, un numero non tanto lontano a quello del 2011, ma i redditi sottratti al fisco sono saliti da 21 a 28 miliardi.

 A questi poi si vanno a sommare i 600 milioni sottratti all’Iva con le “frodi carosello”, cioè con le truffe al fisco realizzate attraverso il coinvolgimento di altri Paesi europei e la costituzione di società “cartiere” create ad hoc solo per emettere fatture false.