Gli stipendi in Italia hanno conosciuto una crescita, nel 2012, che è la più bassa mai registrata, ovvero la peggiore dal 1983, anno in cui sono iniziate le rilevazioni Istat al riguardo. I salari sono aumentati dell'1,5% rispetto al 2011 e la cifra non solo come detto è incredibilmente bassa, ma va ad affiancarsi alla crescita dell'inflazione, pari al 3%, con i prezzi che sono cresciuti del doppio rispetto agli stipendi, come è facile calcolare.


La crescita degli stipendi del 2012 è stata la più bassa registrata, quindi, dall'anno dell'inizio delle rilevazioni Istat sulle retribuzioni contrattuali orarie (ovviamente in media), ma non solo: la forbice tra tra la crescita degli stipendi e la crescita dei prezzi (+1,5% contro il +3%) è la peggiore dal 1995. Sono cifre pesantissime che rendono in maniera estremamente concisa la drammatica situazione di un'Italia che lungi dall'essere uscita dalla crisi rivela ancora problemi economici di grande rilevanza, con la popolazione gravata dalle tasse e dall'inflazione e gli stipendi che non accennano minimamente ad avvicinare la soglia del pareggio di aumento in confronto all'inflazione.


La crescita degli stipendi del 2012 peggiora la striscia negativa segnata profondamente dall'aumento dell'1,8% del 2011, a sua volta il più basso dal 1999. Si tratta di un record negativo che riflette con assoluta chiarezza tutte le difficoltà economiche delle famiglie italiane, che ovviamente incidono anche sul loro potere d'acquisto. Gli italiani non vedono l'uscita della crisi e purtroppo, i dati che l'Istat continua a proporre, continuano a dimostrare come questa crisi sia una vera sciagura per i cittadini del nostro paese.