Tutti vogliono governare e sono disposti perfino a scendere a "larghe intese" soprattutto per garantire un Governo all'Italia che ora sta affrontando un netto cambiamento, un cambiamento forse necessario attuato grazie al Movimento 5 Stelle di Grillo.

Pier Luigi Bersani ammette la delusione per la mancata vittoria («abbiamo perso pur essendo arrivati primi») ma prende ugualmente in mano il gioco e tenta la carta dell'apertura a Beppe Grillo. Ma i numeri non sono tutto e Grillo non vuole scendere a compromessi, resistendo alle proposte di alleanza che gli vengono offerte dai vari partiti.

Siamo al punto del non ritorno e Bersani, dopo aver gelato le aperture di Berlusconi per un governissimo pd-pdl dichiara che si presenterà in Parlamento con un programma basato su argomenti che richiamano le parole chiave del movimento 5 stelle: legalità, moralità, sobrietà della politica, questione sociale, per il quale chiederà la fiducia. E' suo dovere in quanto molti cittadini gli hanno dato fiducia e dispone della maggioranza alla Camera e la consistenza di prima forza al Senato. E non è finita qui. Bersani ha inoltre proposto la Presidenza della Camera al movimento 5 stelle, che riconosce come «il primo partito italiano» ed è giusto che venga coinvolto.

Anche Nichi Vendola, leader del SEL, è alla ricerca di una alleanza con il M5S bocciando preventivamente un governo con il PdL di Berlusconi e dichiarando quanto segue: «l'alleanza con Grillo è l'unica possibilità».

Da Grillo, arriva a sorpresa una probabile apertura ad accordi per Governare il paese ma senza instaurare alcuna alleanza. Infatti Grillo fa capire che non vuole essere intrappolato ma che si può decidere insieme perché bisogna rappresentare in modo corretto i cittadini: «Noi non siamo contro il mondo, decideremo riforma per riforma».

Sempre più proiettato nel suo ruolo di leader politico nazionale, Grillo dice anche che andrà da Napolitano in occasione delle consultazioni per parlare del futuro del paese.