Berlusconi condannato a 1 anno per il caso Unipol, per concorso in rivelazione del segreto d'ufficio del tribunale di Milano ovvero per la pubblicazione su Il Giornale dell'intercettazione tra Fassino e la moglie quando questa era coperta da segreto istruttorio (quindi vigeva il divieto di non pubblicazione). Si parla della famosa intercettazioni in cui Fassino afferma "abbiamo una banca", in riferimento alla scalata della Bnl effettuata da Unipol.

Il fratello, Paolo Berlusconi, è stato invece condannato a due anni e tre mesi per la stessa vicenda, con un risarcimento (a titolo di provvisionale) di 80 mila euro che Silvio e Paolo Berlusconi dovranno versare a Fassino, all'epoca degli eventi segretario dei DS.

Paolo Berlusconi, condannato anch'egli per concorso in rivelazione del segreto d'ufficio del tribunale di Milano, è stato invece assolto per i reati di ricettazione e millantato credito.

La sentenza per entrambi gli esponenti della famiglia Berlusconi arriva dopo che a gennaio, all'ultimissimo momento, i legali di Silvio Berlusconi avevano ottenuto la sospensione del processo per gli impegni elettorali del leader del Pdl: finite le elezioni ecco la sentenza di colpevolezza. Secondo la ricostruzione dell'accusa il 24 dicembre del 2005 Silvio Berlusconi avrebbe ascoltato la registrazione ad Arcore in un incontro con Paolo Berlusconi, Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli della Research Control System, l'uomo che avrebbe trafugato il nastro assieme a Favata e Paolo Berlusconi, nastro che poi (sono le parole dell'accusa): "come regalo a Berlusconi in vista delle Elezioni politiche del 2006".