Secondo un sondaggio diffuso dalla tv tedesca Zdf (fonte Ansa), i cristiano-democratici guidati da Angela Merkel sarebbero in vantaggio di 13 punti percentuali sui socialdemocratici in vista delle elezioni federali del prossimo settembre. In Germania molti analisti politici individuano una delle concause del calo di consensi fatto registrare dall'Spd – dato per il momento al 28% - nell'ennesima gaffe del suo leader, Peer Steinbrueck, che in riferimento all'esito delle elezioni italiane del 24 e 25 febbraio, ha fatto eco alla copertina del 'The Economist' del 28 febbraio dicendosi "inorridito dalla vittoria di due clown".

Com'è noto, i bersagli critici del suo sfogo sono Beppe Grillo, che in forza di una campagna capace di coniugare tradizione e innovazione (da una parte i comizi nelle piazze, dall'altra la comunicazione attraverso la rete) è stato il vero fautore dell'exploit del M5S (primo partito alla Camera), e Silvio Berlusconi, che con una rimonta punteggiata di "proposte scioccanti" ha limitato i danni recuperando al Pdl almeno una parte del proprio elettorato deluso e, insieme con gli altri partiti della coalizione di centrodestra, ha ridotto a poche migliaia di voti il distacco dal centrosinistra di Bersani e Vendola.

A ben vedere, l'ipotesi di un rapporto causale tra l'improvvida esternazione e la momentanea involuzione del partito socialdemocratico non sembra infondata, se è vero che la frase di Steinbrueck è apparsa "inappropriata" al 71% dei tedeschi.

Il nesso può forse suonare sorprendente in un Paese come l'Italia, in cui l'elettorato è meno esigente di quello tedesco circa il comportamento dei politici e, a maggior ragione, poco incline a preoccuparsi delle possibili ripercussioni di frasi sconvenienti eventualmente pronunciate dai candidati. In Germania, evidentemente, l'istanza di sobrietà e correttezza da parte dei cittadini non si limita alla sfera della condotta etica della classe politica, ma si estende anche all'ambito delle dichiarazioni pubbliche.

Da un sondaggio commissionato all'Istituto Forsa dal settimanale 'Stern' (citato anche in Agi.it), si apprende che la maggioranza degli intervistati, pur concordando col severo giudizio di Steinbrueck, ritiene che il leader socialdemocratico avrebbe fatto meglio a frenare l'impulso di esprimerlo apertamente. Si tratta quindi di opportunità politico-diplomatica, prima ancora che di una questione di contenuti: Guellner (presidente di Forsa) precisa appunto che gli elettori tedeschi "si attendono più diplomazia" da un pretendente al Cancellierato.

Certo Steinbrueck ha pagato un prezzo in termini di immagine, sia sul fronte dei rapporti internazionali (si pensi al diniego opposto da Giorgio Napolitano alla cena comune organizzata dall'ambasciata italiana a Berlino) sia su quello interno (il ministro degli Esteri Guido Westerwelle si è prontamente scusato a nome del governo tedesco, intimando il candidato dell'Spd a non insultare più i "Paesi vicini"); ma i sondaggi dei giorni scorsi rivelano che la gaffe lo ha danneggiato anche sul piano elettorale.

Un ampio repertorio di gaffe

Al momento dell'annuncio della candidatura a Cancelliere (comunicata ufficialmente il 28/9/2012 dal Presidente dell'Spd, Sigmar Gabriel) il gradimento di Steinbrueck presso il popolo tedesco raggiungeva il 36%, ma la preoccupazione degli elettori per la sua incontinenza verbale ha determinato una progressiva contrazione dei consensi, tanto che, ad oggi, appena il 20% degli interpellati da Forsa parrebbe propenso a votarlo.

Del resto, non è la prima volta che l'ex Presidente della Renania settentrionale -Vestfalia rischia di intaccare, a causa di uno stile comunicativo fin troppo diretto, un patrimonio di popolarità e credibilità politica costruito negli anni grazie a politiche e provvedimenti anti-crisi valutati positivamente dalla più parte degli osservatori. Nel varare un giro di vite contro i grandi paradisi fiscali in veste di ministro federale delle Finanze (carica ricoperta dal 2005 al 2009 nell'ambito del governo di Grande Coalizione Spd-Cdu/Csu presieduto da Merkel), ha equiparato gli svizzeri agli indiani d'America in rotta di fronte all'avanzare della cavalleria. Nelle elezioni del gennaio 2013 in Bassa Sassonia, simili uscite inappropriate sono state indicate come la causa del fatto che l'Spd, nonostante la vittoria di misura, non sia riuscito a sfruttare fino in fondo la flessione dei cristiano-democratici: il partito socialdemocratico è cresciuto sì del 2%, ma non ha 'sfondato' e i voti persi dalla Cdu sono comunque rimasti in seno alla coalizione di centrodestra, appannaggio dei liberali dell'Fdp.

La corsa al Cancellierato

Quanto detto sin qui non autorizza però a ridurre la figura di un politico fra i più reputati a una sorta di macchietta. Capace di accreditarsi come l'esponente di maggior spicco dell'ala centrista dell'Spd, Steinbrueck è stato scelto dal direttivo del partito quale avversario di Merkel perché in lui si è visto il candidato più idoneo a contendere alla Cdu il monopolio dell'elettorato moderato. Da ministro delle Finanze, il leader socialdemocratico ha mostrato pragmatismo e lungimiranza nel concedere aiuti statali alla società finanziaria Ikb – in pericolo di collassare a causa dei mutui Subprime – salvaguardando così gli interessi delle imprese e, per conseguenza, degli impiegati.

In generale, si può dire che la cura costante per il disciplinamento finanziario, grazie alla quale è riuscito a ottenere il pareggio di bilancio dopo aver ben fronteggiato il crollo del Pil del biennio 2008-2009, non gli ha impedito di predisporre misure volte al rilancio dell'economia.

Nel complesso, la sua concezione non sembra differire molto da quella di Angela Merkel, e proprio questa vicinanza di idee con la Cancelliera potrebbe rappresentare un elemento critico della sua campagna elettorale, poiché le sue proposte rischiano di non riuscire nettamente distinguibili da quelle dei membri dell'attuale governo. Ma per i media del suo Paese il vero punto debole del nuovo candidato al ruolo di Kanzler è la sua tendenza a lasciarsi andare ad espressioni colorite, unita a una certa eccentricità giudicata non conforme ai valori tradizionali della socialdemocrazia tedesca.

In particolare, le critiche si appuntano su un'ostentazione della ricchezza che contrasta col senso della misura propugnato dalla sua avversaria. Oltre ad aver reso pubblici gli emolumenti percepiti presenziando a varie convention di diverse banche e aziende, infatti, Steinbrueck ha giudicato "inadeguato" il compenso previsto per la carica di Cancelliere ('appena' 220.000 euro) e ha dichiarato di non aver mai bevuto vini che costassero meno di 5 euro a bottiglia. Secondo molti giornali tedeschi, l'ultimo commento avventato in ordine di tempo, cioè quello concernente Grillo e Berlusconi, ha distratto l'attenzione dell'opinione pubblica dall'inadeguatezza della politica improntata al rigorismo di bilancio attuata da Angela Merkel, additata da 'Der Spiegel' e 'Die Zeit' come la vera sconfitta delle elezioni italiane.

Stando al succitato sondaggio di Forsa la Cancelliera, pur avendo perso il controllo del Senato federale in seguito alla sconfitta patita nel Land di Hannover, gode ancora del 57% dei consensi a livello nazionale e si appresta ad ottenere il terzo mandato consecutivo. Proprio il ribaltamento compiutosi nelle regionali dello scorso gennaio, tuttavia, dovrebbe indurre a ritenere la corsa al Cancellierato una questione tutt'altro che regolata, sempre che Steinbrueck si astenga dall'ingerirsi – sia pure soltanto attraverso pubbliche dichiarazioni – nelle vicende degli altri Paesi e mantenga la promessa di evitare commenti inopportuni a ridosso delle politiche del prossimo settembre.