Il Cinema italiano cambiò profondamente negli anni '80. Ancora viva ma alle ultime battute la commedia all'italiana, ci fu il fiorire della commedia comico-erotica, già presente sul grande schermo nel decennio precedente, ma che ebbe il suo apice solo allora. Interpreti di questa tendenza furono attrici come Edvige Fenech, Nadia Cassini, Lilli Carati, Carmen Russo e molte altre, e attori come Lino Banfi e Renzo Montagnani, ma anche Alvaro Vitali e Gianfranco D'Angelo. La commedia era giocata sul buco della serratura, con autompiacimento e quella risata che derivava direttamente dai canti Fescemnini.

 

Banfi, dicevamo, fu uno degli attori che emerse all'interno di questo filone cinematografico: uno dei suoi capolavori fu però "L'allenatore nel pallone", la storia di Oronzo Canà, che finisce dall'essere nessuno all'allenare una squadra di calcio di serie A e a farla restare in classifica, nonostante le pressioni del presidente dovute ai costi di gestione.

Tra i capolavori italiani degli anni '80 va annoverato "Il piccolo diavolo", con la regia e l'interpretazione del più grande Roberto Benigni. Una storia di esorcismo, di un sacerdote che vede compromesso il suo voto di celibato, il peccato sempre lì dietro l'angolo pronto a colpire: sono questi gli elementi di una pellicola le cui battute divennero nel tempo dei veri e propri tormentoni.

Al confine con gli anni '90, da annoverare, "Le finte bionde" con Cinzia Leone e un nutrito cast VIP, che aprì a un modo nuovo di fare cinema in Italia, anticipando di fatto pellicole come "Mutande pazze" di Roberto D'Agostino. Segno dei tempi che cambiavano furono anche "Sposerò Simon Le Bon" e "Mery per sempre": quest'ultimo raccontava la storia di alcuni ragazzi in un carcere minorile siciliano, parlando per la prima volta di diversità, almeno nel cinema italiano, senza ridurre la questione a una semplice macchietta.

Interpreti di film, soprattutto comici, che lasciarono un segno in questo decennio, furono Renato Pozzetto e Adriano Celentano, Christian De Sica, Jerry Calà e Massimo Boldi. Calà in particolare legò indissolubilmente il suo nome a "Sapore di mare", commedia agrodolce ambientata negli anni '60 e primo vero fenomeno al botteghino per i fratelli Vanzina, figli di Steno.