Walt Disney, la più grande società di intrattenimento a livello mondiale, ha tagliato 150 posti di lavoro dai suoi studios come parte di una revisione dei conti. La notizia è trapelata da una fonte anonima in quanto i dati non stati ancora pubblicati ufficialmente.  

La causa dei licenziamenti è da ricercare nel calo della vendita di film e Dvd, che si aggiungono ai tagli fatti ad inizio anno nel business degli interattivi, dove le console targate Disney hanno perso terreno nei confronti in particolare dei giochi di Facebook.

La società ha infatti dichiarato:"Come parte di una revisione in corso per garantire che l'economia degli studios sia allineata alle esigenze del mercato attuale, abbiamo preso la difficile decisione di ridurre i nostri livelli di personale in varie divisioni".

I licenziamenti ammontano al 2% di 7.000 posti di lavoro.

Disney sta rilasciando 10 film nel 2013, 38 in meno rispetto alla passata decade. Le vendite del gruppo home entertainment è sceso del 9% toccando 2,22 miliardi di dollari l'anno scorso, in una riduzione del 12% in unità, secondo la relazione annuale della società.

L'anno fiscale è terminato con 166.000 dipendenti nel complesso, in crescita del 6.4%. Disney ha guadagnato 5.68 miliardi di dollari sulle vendite 2012, secondo come record di profitti annui.

Gli altri tagli si sono visti con la chiusura del Junction Point Studios video game - operation di Austin, in Texas, e ha già annunciato che il 3 aprile verrà ridotto lo staff presso l'unità giochi appena acquistata dalla LucasFilm Ltd.

Le entrate dei giochi interattivi sono scese del 20% a 613 milioni di dollari nell'ultimo anno fiscale, che riflette una diminuzione percentuale dei sistemi basati su console come Playstation della Sony.

Disney, con sede a Burbank, in California, ha fatto nuovi massimi storici in questi ultimi giorni. Il titolo ha guadagnato 1.1% a 60.11 dollari ad oggi 11 aprile ed aveva iniziato con + 19% quest'anno.