Nell'ambito dell'infuocato dibattito sulle Pensioni, la questione dei Quota 96 della Scuola è sempre all'ordine del giorno. L'approvazione, la settimana scorsa, della proposta di legge unificata n.249, che poteva fornire una soluzione al problema, aveva acceso gli entusiasmi di moltissimi lavoratori del comparto scolastico.
Entusiasmi prontamente frenati dall'ennesimo rallentamento, il rinvio della discussione del testo in Commissione Bilancio della Camera a venerdì 2 agosto: nella riunione della scorsa settimana, infatti, non si è arrivati ad una risposta definitiva.
E ora, in molti dubitano che si possa avere questa risposta prima della pausa estiva.
Ma qual è il motivo di questo ritardo nell'iter parlamentare? E' presto detto: oltre alla difficile decisione su dove reperire le risorse, si temono possibili "effetti emulativi" da parte di altre categorie di lavoratori. Lo spiega un rapporto depositato alla Camera dal rappresentante del Governo.
Vediamoci chiaro. I Quota 96 sono quei lavoratori che, nonostante il raggiungimento di 61 anni d'età e 35 di contributi, non hanno potuto andare in pensione a causa della riforma Fornero, che ha posticipato i termini per il ritiro. Per quanto riguarda il comparto istruzione, la questione è complicata dal fatto che la scuola segue una periodicità particolare, operando sulla base dell'anno scolastico e non di quello solare.
E dal fatto che quello del docente è annoverato tra i lavori usuranti.
Proprio per queste particolarità, i Quota 96 della scuola pretendono di avere delle risposte prima di altre categorie. Ma fare questo tipo di distinzioni potrebbe essere insidioso: nella documentazione depositata alla Camera dal rappresentante del Governo si spiega che "il beneficio previsto dalla proposta di legge in oggetto appare fortemente asistematico e foriero di possibili effetti emulativi".
Asistematico perchè "i lavoratori interessati, secondo la normativa previgente al decreto-legge n. 201 del 2011, non avrebbero in ogni caso avuto diritto alla liquidazione del trattamento pensionistico il 1 settembre del 2012".
Una questione spinosa insomma: sul piede di guerra infatti ci sono già, tra gli altri, i Quota 96 di altre categorie.
Sul versante scuola le coperture economiche, lo ricordiamo, potrebbero derivare secondo le ipotesi più accreditate dall'introduzione di un'accisa sulle bevande alcoliche o, in alternativa, da un aggravio di tassazione sulle transazioni finanziarie. In questo frangente ora si attende la relazione tecnica da parte del competente Ministero del lavoro, attesa per giovedì 1 agosto.