La riforma dellePensioni è tra i temi più caldi di queste settimane: tra Quota 96 e prepensionamenti degli statali la Riforma Fornero dello scorso anno ha portato a diverse problematicheche, forse, troveranno risoluzione più avanti, in particolare la questionedelle pensioni Quota 96 che dovrebbe rientrare in un decreto scuola previstoper i prossimi mesi. Ma a tenere banco sono anche le pensioni d'oro ed in genere la disparità di trattamenti tra ilivelli più alti e quelli delle pensioni dei "cittadini comuni": in unaintervista a Il Sole 24 Ore il ministroGiovannini, oltre a parlare di Imu e cassa integrazione, ha appunto dettola sua su tale tematica.

Giovannini non si nasconde: per quel che riguarda lavoro e riforma pensioni si prospettaun autunno caldo come non mai; gliinterventi sugli assegni d'oro tuttavia, secondo il ministro, se da soli nonsarebbero sufficienti per un riequilibrio a favore delle pensioni più basse:dalle sue parole infatti scopriamo che ci sono anche le categorie "pensioni d'argento"e "pensioni di bronzo" sulle quali si potrebbe intervenire.

Le pensioni d'orosono quelle che superano i 20.000 euro al mese, fino anche a punte di 50.000 senon addirittura 90.000 euro ed in tutta Italia, secondo i dati di Giovannini,sono appena qualche centinaio: intervenire solo su di esse sarebbe una goccianel mare. Ecco perché secondo il ministro sparare a zero sulle pensioni d'oro edintervenire solo su queste non basterebbe, occorrerebbe invece che si lavorasseanche sulle pensioni d'argento: peccatoche non ci siano definizioni precise per tali categorie, dunque si dovrebbeandare a sentore.

In ogni caso tutti gli interventi dovrebbero essere attuatiin sede legislativa, cioè in Parlamento: l'esecutivo, cioè il governo, puòintervenire coi decreti (da ultimo il DecretoD'Alia Salva Precari) solo in situazioni di emergenza e che richiedonointerventi rapidi, cosa che una complessivariforma delle pensioni non può essere.

Sempre nell'intervista concessa a Il Sole 24 Ore il ministroGiovannini afferma di avere una proposta per chi, essendo a due o tre anni dalpensionamento, vuole lasciare il lavoro anticipatamente: in sostanza propone che gli si dia unprestito da rimborsare poi negli anni successivi tramite presumibilmente unassegno pensionistico ridotto. Cosa ne pensate di una simile idea?