Pensioni per i Quota 96 della Scuola? All'interno del comparto istruzione c'erano temi più urgenti, ai quali il governo ha preferito dare priorità nel decreto apposito. Ad affermarlo, suscitando subito grandi polemiche, è stato il ministro della pubblica istruzione Maria Chiara Carrozza, in un intervento alla festa di Scelta Civica a Caorle.
''Abbiamo dato priorità all'aggiornamento degli insegnanti - sono state le parole del ministro - e agli insegnanti di sostegno nell'ambito di una politica economica in cui non abbiamo molti margini di manovra, abbiamo cercato di definire un primo set di misure''.
Quale sarà, quindi, il destino dei cosiddetti "esodati della scuola"? "Affronteremo con calma questo tema, vorrei rassicurare che pensiamo anche a loro'' ha annunciato il ministro, senza però fornire alcun dettaglio su tempi e modi.
I Quota 96 (e oltre) hanno ripreso dall'inizio del mese servizio nelle scuole italiane, dopo un'estate di speranze disilluse, di annunci e dietrofront da parte della politica. Ricordiamo che la proposta di legge unificata n.249, che aveva come scopo quello di garantire l'agognata pensione a circa 6000 tra insegnanti e personale scolastico, era stata approvata dalla Commissione Cultura della Camera già il 17 luglio, ma da allora il suo iter parlamentare era rimasto di fatto bloccato.
Gli ostacoli? Da una parte, ovviamente, le coperture economiche, dall'altra il temuto innesco di una potenziale scia di rivendicazioni da parte di altre categorie di lavoratori.
Motivi per i quali il governo ha preferito rimandare la spinosa questione. E le ultime esternazioni del ministro Carrozza hanno acceso gli animi: ad anno scolastico ormai iniziato, i continui rimandi e l'assenza di termini temporali certi è insostenibile per gli interessati.
Che tentano di fare sentire la propria voce: in queste ore si moltiplicano comunicati, post sui social network, annunci di future manifestazioni. L'attenzione è ora rivolta al 19 novembre, quando la Corte Costituzionale sarà chiamata a esprimersi sulla questione.
