Cresce la fiducia delle impreseitaliane nella ripresa. A renderlo noto è l'ISTAT che ha reso notol'IESI (Istat economic sentiment indicator), che passa dall'83,8 didicembre all'86,8 di gennaio.
I più ottimisti sono gli operatoridel settore dei servizi di mercato e del commercio al dettaglio; leimprese di costruzione e le aziende manifatturiere al contrario,continuano a veder nero. E se la fiducia del manifatturiero scende da98,2 a 97,7, peggio accade nel caso delle imprese di costruzione dovesi passa da 82,8 a 76,5.
Confesercenti: i commercianti credono nel futuro del Paese. Ma è il presente a preoccupare.
Le reazioni non si fanno attendere:secondo Confesercenti, l'incremento della fiducia delle imprese èsenz'altro un buon segnale, ma non deve generare illusioni.
Aumentala speranza di uscire definitivamente dalla crisi, ma il giudiziodelle imprese sulla situazione attuale rimane largamente negativo.Sempre secondo l'associazione, sono incoraggianti soprattutto i datirelativi al commercio al dettaglio, in particolare riguardo le attesesulle vendite future, che passa da -11 a -9. I commercianti aldettaglio restano pessimisti sulle condizioni attuali, soprattutto afronte di una domanda interna che continua a contrarsi, ma ancorafiducia sul futuro del Paese
L'Euro rialza la testa: cresce la fiducia dei mercati
Anche nell'area Euro si avverte unclima di rinnovato ottimismo. La conferma arriva da Josè Vinals,responsabile del dipartimento mercati del Fondo Monetario Europeo.
Ilritorno di fiducia sull'Euro, è motivato, secondo Vinals da duefattori: in primo luogo, dalla ristrutturazione delle principalibanche europee che hanno risanato, almeno in parte i propri bilanci.Ma la fortuna dell'Euro si lega anche all'andamento altalenante delleeconomie emergenti ancora troppo vulnerabili, per esempio, alleoscillazioni dei tassi d'interesse negli Stati Uniti.