La crisi tra Russia e Ucraina, al limite quasi della guerra (qui le ultime notizie Russia-Ucraina), può portare ad alcune conseguenze per l'Italia e la sua economia in quanto il nostro Paese ha importanti interessi economici e finanziari che lo legano a Kiev: dagli approvvigionamenti di gas agli investimenti, dall'esposizione delle banche alle imprese italiane, in caso di guerra o comunque di più gravi problemi i danni sarebbero sensibili anche se non disastrosi, per lo meno a breve termine.

L'Italia importa gas dalla Russia per oltre il 25% degli approvigionamenti, gas che passa dai metanodotti in Ucraina.

Tuttavia anche in caso di un precipitare della crisi tra Kiev e Mosca, almeno inizialmente non ci sarebbero gravissimi problemi in quanto l'Eni potrebbe aumentare le quote dagli paesi partner. Il problema è che tra i principali paesi partner ci sono ad esempio Libia ed Algeria: con problemi in contemporanea su più fronti, le ampie scorte di metano che abbiamo immagazzinato potrebbero non bastare.

Invece ci sono più rischi dal fronte bancario e degli investimenti.

Unicredit è molto esposta in Ucraina: la seconda banca italiana gestisce asset per quasi 4 miliardi nel Paese, ha oltre 400 sportelli ed un milione di clienti. In questi giorni ha chiuso diverse filiali ed in Borsa a Piazza Affari sta subendo perdite notevoli.

Intesa Sanpaolo è riuscita a cedere il 100% di una banca legata ad un finanziatore di Yanukovic, ma in Borsa sta subendo anch'essa delle perdite.

Comunque tutto il settore bancario sta soffrendo, con perdite per Mediobanca, Ubi Banca, Monte Paschi Siena, Popolare di Milano, come anche Assicurazioni Generali, le cui controllate Garant Auto e Garant Life sono tra le principali compagnie in Ucraina.

Perdite anche per Enel, Saras e Cir (per Sorgenia).

L'import-export tra Italia e Ucraina ha raggiunto quota 3,5 miliardi di euro: il nostro Paese è il terzo mercato europeo per le esportazioni ucraine, mentre sono 300 le imprese italiane registrate e 140 quelle effettivamente attive in Ucraina, più oltre 130 partecipazioni. Sono presenti Eni, Iveco, Indesit, Pirelli, Alitalia, Ferrero, Fiat, Maserati, Ducati, Ferrari, Campari, Buzzi Unicem, Saipem, Selex e Salini-Impregilo.