Il Prodotto interno lordo dell'Italia torna negativo nel primo trimestre del 2014 con un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, spiega l'Istituto Nazionale di Statistica il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,5%. Allo stesso tempo lo spread è salito a 184 punti base toccando i massimi da un mese a questa parte.

I due dati hanno letteralmente affossato le transazioni in Piazza Affari che ha mandato in fumo la somma di 17,6 miliardi di euro. Anche le banche al tappeto, accusano il contraccolpo soprattutto BPM, Intesa SanPaolo, Monte Dei Paschi di Siena, Banco Popolare e Unicredit.

Secondo l'Istat, ancora, in valori assoluti il prodotto interno lordo italiano è arretrato di 14 anni. Per trovare un dato inferiore bisogna addirittura ritornare al primo trimestre del 2000 quando la tendenza dell'economia era però alla crescita.

L'Italia risulta essere fanalino di coda tra i grandi Paesi dell'Unione Europea. L'euro-zona, però, è cresciuta in media dello 0,2% mentre il nostro Paese è arretrato dello 0,1%. Simile l'andamento dell'economia francese ferma a crescita zero mentre la Germania vola a +0,8%.

Sono dati che al nostro Paese non possono far di certo sperare bene. L'Italia si trova ancora in forte crisi e la luce in fondo al tunnel sembra si trovi più lontano di quanto debba essere. Necessarie dovranno essere delle manovre correttive da attuare al più presto per fronteggiare la crisi. Il premier Matteo Renzi ne è consapevole e ha dichiarato di agire nel breve tempo possibile.