Nelle ultime settimane sui mercati internazionali le quotazioni del petrolio sono scese sensibilmente, ma lo stesso non è successo per i prezzi della benzina e del gasolio alla pompa in quanto i ribassi sono stati minimi presso le stazioni di servizio. A denunciarlo ancora una volta è il Codacons in virtù del fatto che nel mese di ottobre del 2014 le quotazioni del petrolio hanno fatto registrare un calo di circa l'11% rispetto invece ai prezzi di benzina e gasolio che alla pompa, invece, sono scesi in media del 2,2% e del 3,9%. Ne consegue, in base ai calcoli effettuati dall'Associazione dei consumatori e degli utenti, che a tutto vantaggio degli automobilisti attualmente i prezzi di benzina e diesel potrebbero scendere di altri dieci centesimi di euro al litro anziché assistere a ribassi irrisori.
E se i prezzi dei carburanti secondo il Codacons non scendono di quanto dovrebbero, in futuro oltre al danno gli automobilisti potrebbero subire la beffa rappresentata da benzina e diesel più cari a causa della Legge di Stabilità 2015.
Sì, perché la manovra finanziaria approvata dal Governo Renzi prevede, nel caso in cui dovesse scattare la cosiddetta clausola di salvaguardia, un aumento delle accise sui carburanti. Il Codacons bolla l'eventuale aumento delle accise come l'ennesimo 'scippo' ai danni non solo degli automobilisti, ma anche dei consumatori che subirebbero gli aumenti dei prezzi generati dall'incremento dei costi per il trasporto delle merci. Ecco perché, secondo il Presidente del Codacons Carlo Rienzi, da un lato il Governo italiano concede ai lavoratori un bonus in busta paga da 80 euro, e dall'altro si riprende tutto con gli interessi lasciando spazio a possibili nuovi aumenti delle accise e dell'Iva.
Inoltre nella Legge di Stabilità 2015 che è stata varata dal Governo sono presenti tagli alle Regioni che, a carico dei cittadini, potrebbero portare ad un taglio dei servizi e/o ad un aumento delle tariffe per settori come quelli del trasporto pubblico e della sanità.