Lo scontrino fiscale è stato introdotto negli anni 80 con l'intento di combattere l'evasione fiscale. Purtroppo in Italia è una piaga che ogni anno preleva dalle casse dello Stato miliardi di euro. La decisione è stata presa dal nuovo direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, che considera lo scontrino un mezzo obsoleto. Oggi con i metodi tecnologici in uso, non è più in grado di contrastare l'evasione fiscale, quindi è meglio eliminarlo.

Il direttore Rossella Orlandi punta tutto sulla tracciabilità dei pagamenti. Ogni anno in Italia, l'evasione fiscale ammonta a 91 miliardi di euro.

Un contribuente su due ha dichiarato di guadagnare meno di 15 mila euro. Per ogni 4 euro pagati, 1 euro sfugge ai controlli. Una situazione peggiore è registrata in Grecia.

Non tutti sono d'accordo con questo cambio di rotta, soprattutto a storcere la bocca sono gli anziani, abituati ad aprire il portafogli e pagare in contanti. Non tutti sarebbero in grado di manovrare una carta di pagamento, eppure in America con la carta si paga dalla Roll Royce, all'arancia.

In futuro non serviranno più scontrini fiscali e registratori di cassa, saranno sostituiti dagli strumenti di pagamento tracciabili e dalla trasmissione telematica dei corrispettivi, così da arginare l'evasione fiscale.

In Italia il problema sarebbe considerevole, poiché non tutti gli esercizi commerciali sono muniti delle apposite apparecchiature e poi nella situazione attuale, i costi per gestire un piccolo pagamento telematico, sarebbe superiore al costo della commissione.

Come fare? E' possibile che gli italiani non si adeguano alle nuove tecnologie? Già da giugno una norma impone per i lavoratori autonomi l'uso del Pos per i pagamenti superiori a 30 euro. E' difficile immaginare un futuro dove per acquistare un giornale bisogna digitare il Pin.

I giovani si adeguano con più facilità all'uso di questi sistemi tecnologici, c'è chi già usa lo smartphone per pagare le bollette o consultare il proprio conto bancario.

La difficoltà maggiore è per le generazioni datate, dove con il passaggio dalla lira all'euro hanno avuto difficoltà. Un aspetto che gli economisti non hanno preso in considerazione è che con la carta è più facile impoverirsi, perché non avendo la visibilità del denaro, è difficile tenere sott'occhio il saldo, al contrario del portafogli, in qualsiasi momento che si apre, si sa quanto denaro è rimasto.