La Grecia ha dichiarato che oggi salderà il suo debito di 450 milioni di dollari con il Fondo Monetario Internazionale che è già stato registrato a Bruxelles. Nel frattempo lo stato greco ha comunicato che proseguirà nelle sue negoziazioni con Bruxelles stessa affinché l'UE approvi delle riforme che permettano ad Atene di usufruire di altri aiuti internazionali.
Le cifre degli altri debiti che la Grecia deve ancora saldare con la Bce e con gli obbligazionisti privati
La Grecia ha ancora molti debiti da saldare: alla Bce deve infatti restituire 80 milioni di euro entro il 20 aprile 2015, mentre entro il 17 aprile 2015 - quindi prestissimo - dovrà dare ben 194 milioni di euro agli obbligazionisti privati.
Nel frattempo sia il primo ministro greco Alexis Tsipras che il presidente russo Vladimir Putin che si sono appena incontrati al Cremlino, hanno negato che la Russia abbia effettuato particolari ed importanti prestiti alla Grecia. Entrambi gli uomini politici si sono detti accomunati piuttosto da una profonda radice spirituale rappresentata dalla fede ortodossa. Rispondendo alla preoccupazioni di molti politici europei Vladimir Putin ha anche assicurato di non avere intenzione di usare la Grecia come "cavallo di Troia", cioè come "strumento" per condizionare indirettamente, l'Unione Europea.
Il presidente russo Vladimir Putin ha presentato ad Alexis Tsiparas una importante proposta, cioè quella di far passare nella penisola ellenica il nuovo gasdotto.
In previsione di ciò Putin si impegna a favorire ed a finanziare a livello economico, l'unione di Grecia e Turchia. In tal modo la Grecia ne trarrebbe un vantaggio economico diventando uno dei primi e più importanti distributori europei di gas mentre la Russia potrebbe finalmente sottrarsi al "giogo" ucraino, come lo stesso Putin lo definisce dato che il gas russo, non dovrebbe più passare per Kiev, capitale dell'Ucraina.
Questo consentirebbe ai russi di togliere all'Ucraina un'arma di grande importanza. Putin ha infatti proposto l'idea di far passare attraverso la Turchia e la Grecia, risalendo poi attraverso l'Italia al resto dell'Europa, un nuovo gasdotto, il turkish stream, che dovrebbe sostituire il gasdotto attuale, il south stream. Mentre con la Turchia, Putin è già d'accordo, ora attende la risposta del primo ministro greco Alexis Tsipras.
Evidentemente qualora questo progetto venisse accettato e condiviso dalla Grecia, esso appare essere nettamente in contrasto con il progetto e la strategia dell'Europa di riuscire a provvedere autonomamente ai propri bisogni energetici.