Con la legge n. 10/2014 sullo svuota carceri, approvata lo scorso anno, fu prevista una nuova struttura all'interno del Ministero della Giustizia, ovvero quella del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.Chi è il Garante dei detenuti? Si tratta di una nuova figura istituita per vigilare sulle condizioni dei detenuti all'interno delle carceri, al fine di evitare e prevenire le violazioni dei diritti fondamentali dell'uomo, proprio in quanto negli ultimi anni hanno portato l'Italia a pesanti condanne dall'Unione Europea.

Il Garante dei detenuti - A rivestire questa nuova figura saranno alcuni dipendenti dello stesso Ministero delle Giustizia, che attuerà una riorganizzazione degli uffici e del personale nei mesi a venire, come già anticipato in uno degli ultimi Consigli dei ministri il ministro Orlando. Il Garante dei detenuti, inoltre, avrà sede negli uffici del Ministero della Giustizia, dopo che verranno riviste le diverse aree interne della sede ministeriale. La finalità principale di questo nuovo ufficio è quella di intermediario tra i Garanti competenti a livello territoriale per gli istituti penitenziari, compresi altresì i Centri di Identificazione e di Espulsione e le comunità terapeutiche.

Quando entrerà in vigore questa nuova figura istituzionale? È ormai tutto pronto per l'entrata in vigore del Garante dei detenuti, la nuova struttura riconosciuta con il decreto svuota carceri, che avrà la funzione principale di monitorare le condizioni di reclusione dei detenuti negli istituti penitenziari ed evitare altre condanne dall'Unione Europea, come quella inflitta per i fatti avvenuti durante il G8 a Genova. Il Garante per i detenuti entrerà in vigore ufficialmente mercoledì 15 aprile. Le unità impiegate a svolgere tale compito saranno 25 e verranno scelte tra quelle tra quelle già presenti nell'organico del Ministero della Giustizia, il quale subirà delle modifiche interne sia a livello di uffici che delle aree del palazzo di via Arenula a Roma, quindi, non vi saranno nuovi o maggiori oneri a carico della pubblica amministrazione come stabilisce lo stesso art. 3 del decreto n. 36/2015.