Seppur senza conferenza stampa a causa della protesta dei lavoratori Istat, i dati economici diffusi questa mattina riguardante la produzione industriale denotano la potenziale ripresa economica che, seppur timidamente, si affaccia nel paese.

Per la produzione industriale italiana, con un sostanziale balzo dell'1,5 %, è la crescita più elevata registrata dall'Agosto 2011. Secondo l'istituto di statistica il balzo tendenziale è stato favorito anche dal calendario, che nel Marzo 2015 riporta un giorno lavorativo in più rispetto al Marzo 2014. Nel trimestre il calo della produzione si riduce a - 0,1% annuo, raffrontando invece il primo trimestre 2015 e quello precedente, il dato registra un incremento dello 0,3%, il maggiore per la produzione industriale italiana da oltre un anno.

Molto forte la produzione dei veicoli, con un aumento del 36,9% dal Marzo 2014; Sesto mese consecutivo di rialzi.

Per quanto riguarda i vari settori dell'attività economica i comparti che registrano i dati migliori sono quelli della produzione di farmaceutici di base (+22,2%), della fabbricazione di coke e prodottipetroliferi raffinati (+15,9%), e infine quello della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+133,2 %).

Le diminuzioni più accentuate invece si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-9,4%), dell'industria del legno (-5,9%), e della fabbricazione di apparecchiature per uso domestico e apparecchiature elettriche (-5,1%).

Dati negativi in arrivo dalla Germania

Deludenti invece i dati della produzione industriale provenienti dalla Germania, prima economia della zona Euro.

Il ministero dell'Economia annuncia un inatteso calo dello 0,5%, in controtendenza alle attese degli analisti che si aspettavano un incremento dello 0,4%. (fonte Bloomberg). In Spagna invece la produzione industriale ottiene un altro risultato positivo dopo quello del mese precedente, nel quale segnò un incremento dello 0,7%.

L'Ufficio Nazionale di statistica del paese (INE) comunica una crescita dell'1%. A livello tendenziale il dato grezzo evidenzia una crescita del 4,8%, mentre al netto degli effetti stagionali e di calendario la crescita si attesta a +2,9%.