La Grecia chiede un nuovo aiuto all'Esm (European stability mechanism), cioè il fondo salva Stati, il quale dovrebbe elargire al governo greco un prestito con scadenza trentennale. Comunque il governo di Atene resta fiducioso almeno per quanto riguarda la restituzione del suo debito all'Fmi (Fondo Monetario Internazionale), che ammonta a 1,6 miliardi di Euro. A preoccupare gli investitori è soprattutto l'incertezza delle trattative che vanno avanti da giorni, con conseguenti perdite delle Borse nell'Eurozona, con quella di Atene protagonista in negativo perdendo cinque punti percentuali. E' una situazione estremamente complessa, nella quale si insinua anche la Germania che chiede più rigore alla Grecia e non sembra disposta a fare alcuna concessione sui prestiti. Il presidente della Bundensbank - Jens Weidmann - sembra infatti molto scettico sulla capacità greca di restituire liquidità ai suoi creditori. D'altra parte il governo ellenico non vorrebbe toccare le pensioni e crede che i passi fatti verso l'Europa siano una dimostrazione della sua volontà di uscire dalla crisi. Comunque il presidente della Commisione Ue - Jean Claude Juncker - resta ottimista per un accordo entro la fine del mese.

Questo tipo di rigore è sempre stato in voga in Europa. In Italia si conosce abbastanza bene grazie all'ormai ex presidente del consiglio Mario Monti che si occupò di contenere inflazione e spesa pubblica. Insomma, meri segnali di rigore all'Europa. Rigore che poi si è rivelato piuttosto inutile, se non deleterio. Ridurre la spesa sociale e aumentare ogni genere di imposte e tasse come si è fatto in Italia e come si vorrebbe fare in Grecia riteniamo che sia del tutto fallace.

Paul Krugman (premio Nobel per l'economia), ci insegna che quella che stiamo vivendo è soprattutto un crisi globale (anche ci sono annose questioni endogene e non esogene, lo sappiamo tutti molto bene), che è scoppiata nel 2008. La Grecia è un anello di questa grande collana che si avviluppa e aggroviglia nell'economia mondiale. L'economia mondiale non gode di buona salute e bisognerebbe mantenere elevato il livello della domanda. Pensiamo quindi che in Grecia come altrove il governo dovrebbe prendere in mano la situazione cercando di stimolare la domanda attraverso politiche mirate e non tagliare indiscriminatamente la spesa pubblica, Germania permettendo.