Il decreto Milleproroghe, in vigore ufficialmente dal 31/12/2014, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, per il 2015 ed a differenza degli anni passati, non ha previsto nessuna proroga agli sfratti, quindi niente slittamento dei termini dello sfratto per quegli inquilini in difficoltà nel pagare i canoni di locazione. Il Ministro Lupi però riuscì con un provvedimento riuscì a concedere una mini proroga fino al 28 giugno 2015. Da quel giorno nessuna nuova notizia, gli inquilini a rischio sfratto sono di fatto senza protezione e rischiano di rimanere senza casa, senza un tetto dove dormire.

I numeri del fenomeno:

Il problema degli sfratti è assai diffuso ed in sensibile aumento per la grave crisi economica che perseguita gli italiani. Dal 2008 al 2013, le statistiche parlano di 332.169 provvedimenti di sfratto registrati in Italia, la maggior parte, esattamente 288.934, per morosità. Serve urgentemente ed immediatamente, già da questo mese di luglio, un provvedimento ponte che dia ossigeno alle famiglie che davvero rischiano tanto.

Morosità incolpevole:

Per la verità uno strumento esisterebbe, si tratta del Fondo per la cosiddetta morosità incolpevole. Questo dell'incolpevole impossibilità a continuare a pagare il canone di affitto è un fenomeno dovuto per esempio alla perdita del lavoro o alla riduzione dell'orario, alla cassa integrazione, alle pensioni al minimo, alla cessazione di attività commerciali per crisi, malattia e infortunio.

In pratica, molte famiglie per imprevisti economici, non hanno più la possibilità di pagare il canone di affitto non per loro volontà ma per oggettivi eventi della vita. Da maggio 2014 è stato istituito dal Ministero, un fondo ad hoc per tutelare questi casi. Stiamo parlando proprio del Fondo per la morosità incolpevole, per il quale sono stati stanziati 35 milioni di euro anche per il 2015.

Il Fondo prevede l'erogazione di un contributo massimo di 8.000 euro alle famiglie che posseggono determinati requisiti e che non riescono a far fronte all'affitto. Il 30% dei fondi stanziati è destinato alle Regioni Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania, quelle che hanno messo in piedi il piano per risolvere il disagio abitativo dei loro cittadini.

Il restante 70% è da dividere tra le altre Regioni in proporzione al numero di provvedimenti di sfratto per morosità registrati dal Ministero dell'Interno.

Ci eroga il contributo e che requisiti servono:

Il contributo erogato dai Comuni e concesso alle famiglie con reddito ISEE fino a 26.000 euro che abbiano un provvedimento di sfratto con citazione per la convalida. Naturalmente devono essere cittadini Italiani, comunitari o con permesso di soggiorno regolare, devono avere regolare contratto di affitto, l'abitazione non deve essere classificata come di lusso e non devono esserci altre case intestate ai componenti il nucleo familiare nella Regione dove risiedono da almeno un anno. Essendo contributi ad esaurimento è possibile che vengano erogati a graduatorie. La priorità quindi verrà data a determinate condizioni di gravità, quali, la presenza in famiglia di minori, di ultra settantacinquenni o alle famiglie in carico ai servizi sociali comunali.