La crisi in Grecia sta tenendo col fiato sospeso tutta Europa, domenica 5 luglio si terrà il referendum voluto da Tsipras per chiedere al popolo greco se accettare o no le richieste di FMI, BCE e UE di nuovi tagli e sacrifici per continuare il programma di aiuti (aiuti?): gli ultimi sondaggi dicono che i greci sono per il SI, risultato che potrebbe far cadere il governo di Syriza. Cosa succede con la vittoria del SI o del NO al referendum in Grecia? Che conseguenze con default e Grexit, l'uscita dall'euro? Cerchiamo di rispondere nel modo più chiaro possibile.

Attualmente la Grecia è in default con il FMI, una condizione di mancato pagamento visto che il 30 giugno non ha onorato la rata da 1.7 miliardi di euro: nell'articolo La Grecia è in fallimento? tutti i dettagli, qui precisiamo che è un default parziale, diverrebbe totale con conseguenze ben peggiori (stop al credito finanziario e probabile collasso del sistema bancario) se il 20 luglio non venisse pagata la quota di debito verso la BCE. In questo caso l'ipotesi Grexit di uscita dall'euro sarebbe molto probabile.

Referendum in Grecia, conseguenze vittoria del NO

Il NO in questo caso è il rifiuto alle attuali richieste dei creditori internazionali per nuove riforme, tagli alla spesa pubblica e altro, che comporterebbero una rottura delle trattative visto che non sembra proprio che governo Tsipras e Troika possano trovare un accordo.

Con la vittoria del NO al referendum greco Tsipras avrebbe in pratica il mandato per far uscire la Grecia dall'euro (qui le varie ipotesi e le alternative alla Grexit) rinunciando sì a tutti gli aiuti da UE e BCE ma "liberandosi" dai vincoli imposti, nella speranza di trovare soluzioni che però non paiono essere all'orizzonte.

Ovviamente i movimenti no euro in tutta Europa riprenderebbero vigore.

Conseguenze vittoria NO al referendum greco per risparmiatori e investitori

Ci sarebbe un probabile calo degli investimenti più rischiosi mentre prenderebbero quota gli investimenti in beni rifugio come l'oro e in valute forti come il dollaro, anche perchè l'euro ne sarebbe indebolito.

C'è pericolo di contagio per paesi periferici dell'UE come Italia, Spagna e Portogallo ma la situazione è comunque migliore rispetto al 2011-12 e la BCE è già in azione col Quantitative Easing, interverrebbe di sicuro.

Referendum Grecia, effetti vittoria del SI

Con un voto positivo i greci darebbero l'ok alle richieste dei creditori o almeno indicherebbero di voler restare nell'euro e nell'Europa anche a costo di ulteriori sacrifici e tagli.

In definitiva dimostrerebbero di ritenere che tali sacrifici sono comunque necessari e che in caso di Grexit la situazione rischia di essere ben peggiore. Il governo Tsipras non avrebbe più l'appoggio popolare, come già tra l'altro sta emergendo, e dovrebbe per lo meno aprire ad altre forze politiche più moderate per continuare le trattative con FMI, BCE e UE.

Di sicuro con la vittoria del SI al referendum, per la Grecia si aprirebbe una nuova fase di confusione politica e instabilità, di certo non positiva, ma per lo meno gli aiuti finanziari non sarebbero bloccati immediatamente e i tentativi di salvataggio potrebbero continuare.

Quali conseguenze sugli investimenti con la vittoria del SI al referendum in Grecia

La crisi della Grecia non sarebbe finita, questo è ovvio, l'instabilità continuerebbe per mesi ma di certo con meno stress e volatilità meno accentuata che nelle ultime settimane. L'euro recupererebbe almeno momentaneamente, come le Borse europee; calo dei rendimenti dei Titoli di Stato di vari paesi Euro perchè il clima di rischio sarebbe meno accentuato.