Oggi, 24 febbraio 2016, l'Istat ha reso noti i dati relativi agli ordinativi delle industrie e fatturato delle stesse su base annua. Le industrie italiane hanno visto un incremento su base annua degli ordini, a fronte di un calo registrato a dicembre, e un fatturato in lieve aumento, relativamente al 2015.

Fiducia dei consumatori ed inflazione

A gennaio 2016, lo stesso istituto di statistica aveva pubblicato i dati riportanti l'indice del clima di fiducia dei consumatori, constatando un netto aumento da 117,7 a 118,9. Per quanto riguarda le imprese, invece, l'indice ha subito un consistente ribasso, passando da 105,6 a 101,5.

Il fatturato delle industrie è cresciuto nel 2015, in media, dello 0,2 %, a fronte di una flessione del mercato interno (-0,2%) ed una crescita di quello estero (+1,2%). Ciò che fa ben sperare è, in realtà, la presenza del segno più, che mancava dal 2011. Sempre l'Istat ha comunicato i dati riguardanti l'inflazione, che resta ferma al palo, con conseguente congelamento dei prezzi e addirittura 10 città in "deflazione". L'inflazione aumenta su base annua dello 0.3%, in lievissimo rialzo, dato lo 0,1% del mese di dicembre. I prezzi al consumo, invece, calano a livello congiunturale dello 0,2%.

Governo entusiasta

Il responsabile economico del PD, Filippo Taddei, ha commentato i dati pubblicati dall'Istat, osservando che "I dati confermano il 2015 come anno di svolta: non solo è il primo anno di crescita, ma si registra la più forte crescita negli ultimi 5 anni.

Particolarmente interessante - ha proseguito- è l'entità della crescita degli ordinativi, +5,2% nel 2015, miglior dato degli ultimi 5 anni, ma anche la richiesta proveniente dal mercato interno (+8,2%)". Taddei ritiene che sia oggi necessario consolidare la ripresa, che è " sotto i nostri occhi", continuando il processo di riforme iniziato dal governo.

Boom ordini e commesse del 2015 e misure della BCE

Negli altri comparti, l'industria degli autoveicoli a dicembre segna un aumento delle fatturazioni del 2,9%, e del 2 % netto per gli ordinativi. Considerando, invece, la totalità del 2015, i dati sembrano confermare un'ascesa del comparto automobilistico, con un aumento netto del 24,6% in fatturazioni e 20,4% per le commesse.

A fronte di un'inflazione che non sembra destinata a crescere,il governatore della BCE, Mario Draghi, ha recentemente affermato che ci sono "Forze dell'economia globale che cospirano per tenere bassa l'inflazione". Il mandato di Draghi ha come obiettivo quello di riportare l'inflazione attorno al 2%, e per raggiungerlo, il governatore BCE si è detto disposto ad iniettare nuove misure di supporto all'economia dei paesi dell'UE. Gli analisti si aspettano quindi nuovi stimoli da Francoforte, a fronte della necessità, espressa da Draghi, che " le banche centrali agiscano nell'ambito dei loro mandati, al fine di attuarli e renderli esecutivi".

I dati economici, alcuni in crescita, altri in diminuzione, sembrano confermare l'andamento altalenante degli ultimi 16 mesi.

Un cambio della politica economica europea, incentrata non più su austerità e misure restrittive, bensì su un aumento della spesa pubblica (flessibilità) unitamente ad una diminuzione della pressione fiscale, porterebbe nuovo ossigeno e stimolerebbe la produzione interna dei paesi e un aumento dei consumi, ancora troppo flebile, se non del tutto assente.