Col prestito ipotecario vitalizio i pensionati potranno usufruire di un prestito dalla bancheipotecando la casa di cui conserveranno la proprietà: la normativa che prevede questa forma di finanziamento entrerà in vigore il 2 marzo 2016. In effetti questa novità fiscale è un grande aiuto per molti pensionati che disponevano di scarsa liquidità a causa della crisi e così potranno evitare di vendere la propria casa per far fronte alle necessità economiche. E' opportuno precisare che potranno accedere al prestito ipotecario vitalizio solo le persone che hanno compiuto almeno sessant'anni e ovviamente possiedono un immobile; inoltre saranno gli eredi che rimborseranno il prestito vendendo la casa oppure riscatteranno quest'ultima.

Prestito estinto con il decesso del proprietario

Il prestito sarà estinto a seguito del decesso del proprietario della casa che durante vita potrà estinguere anticipatamente tale agevolazione fiscale vendendo l'immobile a terzi. Il debito con la banca non potrà mai essere superiore al valore ricavato dalla vendita della casa e viene applicata l'imposta sostitutiva agevolata dello 0,25%. Lo scetticismo intorno a questa nuova misura del Governo deriva dal fatto che si teme che il prestito sia molto basso in proporzione al valore dell'immobile e che a causa di ciò gli eredi avranno da pagare un debito ingente con la necessità di dover vendere la casa.

Flessibilità in uscita e pensionamento anticipato

Altra novità sul fronte delle Pensioni sono le dichiarazioni di Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, che ha auspicato una presa di posizione netta e chiara di Renzi sulle pensioni con l'Europa. Serve flessibilità in uscita secondo l'ex ministro e il Presidente del Consiglio non può più accettare i veti imposti dalla Merkel che impediscono di migliorare il sistema pensionistico ancora troppo rigido.

Nel 2013 Damiano ha depositato un progetto di legge che prevedeva per lavori usuranti un pensionamento anticipato di 4 anni con una leggera penalizzazione dell'8% per quanto riguarda la prestazione previdenziale. Tale proposta era applicabile sono a lavoratori che avessero versato almeno 35 anni di contributi e i vantaggi sono evidenti se si pensa a come le nuove generazioni sarebbero aiutate nell'ingresso al lavoro da tale provvedimento. Lo stesso Renzi ha promesso che il 2016 sarà l'anno della svolta per quanto riguarda la flessibilità in uscita e che farà valere le nostre ragioni in Europa.