Il ministro Padoan aveva già annunciato tempo fa l’introduzione di misure per rafforzare il sistema bancario e favorire la cessione dei crediti deteriorati e non solo. Proprio ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto omnibus con le norme che traducono l'accordo con Bruxelles sulle modalità di accesso alla garanzia pubblica per lo smaltimento delle sofferenze bancarie. Si è dato il via anche al ddl di riforma del diritto fallimentare e regolata l’esenzione per tutto il 2016 dell’imposta di registro sulle vendite all’asta. Tale decisione di mettere mano al sistema bancario, seppur sofferta, viene anche dall’andamento negativo delle Borse e dal bisogno di ridare un po' di fiducia ai cittadini e lanciare un messaggio di credibilità ai mercati finanziari.

Per la verità vari imput sul tema sono venuti anche dall’ABI che ha auspicato delle nuove norme per favorire la trasparenza, uguale per tutti i Paesi dell’UE.

Il tasto dolente delle sofferenze bancarie e della GACS

L’idea dell’ABI infatti è quella di semplificare i prospetti informativi relativi alla compravendita dei prodotti finanziari. Nella lettera inviata alla Consob, l’ABI sottolinea come molte banche stanno pensando a delle "schede prodotto" per fornireappunto un’informativa più semplice e comprensibile, che dia una semplice sintesi stampata del prodotto finanziario. L’ABI ha quindi proposto la previsione di diversi moduli dei singoli prodotti d’investimento distinti magari in base al colore.

Sul fronte delle sofferenze bancarie, il ministro Padoan ha annunciato qualche giorno fa che Roma e Bruxelles hanno trovato un'intesa sulla questione. In questo senso si è dato l'OK alla garanzia che lo Stato cederà alle banche per aiutarle a smaltire 70 miliardi di crediti deteriorati. La bad bank di sistema italiana che in origine doveva assorbire la montagna di sofferenze bancarie è stata trasformata in meccanismo di garanzia pubblica a pagamento (GACS).

La GAS, stando alle prime indiscrezioni però non risolverebbe comunque i veri problemi del sistema bancario perché le garanzie statali intervengono soltanto su più sicuri asset senior, che hanno una priorità assoluta di rimborso. Ne consegue che la GACS aiuterà solo le banche più forti i cui crediti in sofferenza potrebbero essere recuperati anche da soli

Cosa viene previsto sul ristoro ai risparmiatori truffati?

Il decreto omnibus sulla riforma delle banche di credito cooperativo prevede anche la costituzione di una capogruppo S.p.a.

dotata di licenza bancaria. Uno dei nodi più spinosi riguarda però il ruolo che la capogruppo dovrà avere nei confronti delle BCC locali. Un'altra questione sulla quale si è discusso è poi quella relativa all’opt-out, vale a dire la modalità che assicura alle BCC l’uscita dal gruppo per aderire ad altre proposte associative o mettersi in proprio. Le BCC che non vogliono entrare nel sistema potranno farlo, ma devono avere almeno 200 milioni di riserve. Il Governo ha pensato anche all’introduzione di misure per favorire le fusioni bancarie attraverso un meccanismo che consenta di gestire gli esuberi con specifici prepensionamenti. Altro tasto dolente sono i criteri per i rimborsi dei risparmiatori truffati delle 4 banche salvate.

Per ora è solo stato previsto di affidare all’Anac, l'Autorità Nazionale Anticorruzionem il compito di individuare coloro che hanno diritto al rimborso. Il Governo alla fine ha deciso di rinviare la questione rimborsi a un decreto interministeriale e a un dpcm, anche per accelerare i tempi della procedura garantititi dal Fondo di solidarietà di 100 milioni di euro. Sullo sfondo però c’è il mercato europeo che continua a guardare con diffidenza il sistema bancario italiano.