La situazione di questi giorni dei mercati finanziari può essere rappresentata, utilizzando una metafora, da un'altalena che oscilla tra il cosiddetto effetto gregge e l'effettopetrolio.Con effetto greggesi indica il fatto che i mercatisono molto volatili e la loro volatilità è completamente disgiunta da quelle che sono le caratteristiche strutturali dell'economia.
Effetto greggee petrolio: dacosa dipendono?
L'effetto gregge dipende innanzitutto da un eccesso di liquidità, che già da tempo si riscontra sui mercati finanziari, che è poi la conseguenza delle politiche espansive, ormai decennali, poste in essere sia in Europa che negli USA.
A causa di ciò le politiche monetarie, infatti, non riescono più a rientrare nella normalità.Anche ieri, si è registrato un nulla di fatto durante l'audizione di Janet Yellen, presidente della Federal Reserve, alla commissione congiunta di Camera e Senato del Congresso degli Stati Uniti d'America. Infatti, la Yellen ha ribadito che le politiche "accomodanti" saranno ancora mantenute e che non sono ancora soddisfacenti le condizioni del mercato del lavoro.
La stessa ha inoltre sottolineato i rischi derivanti dal perdurante mantenimento dell'inflazionesotto la soglia del 2% e dalla lenta ripresa del mercato immobiliare.Attesissimo per oggi il discorso del governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi.
Le aspettative sono, anche qui, quelle di un nulla di fatto. Ci si aspetta, quindi, nuova iniezione di liquidità da parte della BCE, a causa della crescente inflazione e della volatilità dei tassi di mercato.Nell'effetto petrolio si possono, invece,sintetizzare tutte le incertezze macroeconomiche che si riscontrano in questo periodo.
Si tratta sia di incertezze economiche in senso stretto, sia quelle di natura geopolitica.Il mix tra iniezioni di liquidità e la presenza di crescenti incertezze economiche, sono quindi alla base di quei movimenti altalenanti.Movimenti che, stante la situazione, verosimilmente continueremo a vedere in futuro.