Secondo uno studio della CGIA di Mestre le sanzioni economiche verso la Russia e le contromisure adottate da Mosca stanno costando al nostro export 3,6 miliardi di euro. Le esportazioni italiane verso la federazione russa, infatti, sono calate del 34 per cento, passando dai 10,7 miliardi del 2013 ai 7,1 miliardi di euro del 2015. Le regioni maggiormente colpite da questo calo sono soprattutto Emilia Romagna,Lombardia e Veneto che insieme rappresentano oltre il 72% del totale del calo dell’export verso la federazione russa. L’incidenza del nostro export in Russia sul totale delle nostre esportazioni nel mondo è passata dal 2,8 per cento del 2013 all’1,7 per cento del 2015.

La percentuale è in calo non solo a causa della caduta delle vendite verso la Russia, ma anche in virtù dell’aumento delle esportazioni italiane nel resto del mondo.

L'annessione della Crimea e la risposta dell'Unione Europea

Le sanzioni contro Moscasono state imposte dall’Unione Europea in risposta all’annessione della Crimea da parte della Russia avvenuta nel marzo 2014. L’UE nello stesso anno ha reagito sia con azioni di natura diplomatica, sia di carattere restrittivo e con sanzioni di tipo economico. Queste ultime hanno riguardato il settore finanziario, energetico e della difesa. A queste misure la Russia ha risposto con un embargo all’importazione di alcuni prodotti dai Paesi membri dell’Unione Europea.

In particolare gli Enti Pubblici Russi non possono importare prodotti tessili, abbigliamento, calzature e pelli, dispositivi medici, automobili, furgoni, camion, autobus, mezzi d’opera e di servizio; questo tipo di beni sono proprio quelli del settore manifatturiero italiano colpito dal calo di domanda estera.

Per il Corriere della Sera la notizia è diversa

Curioso come riporta questa notizia quello che è considerato il più importante quotidiano italiano. Il Corriere della Sera nella sua edizione on line titola: “Crolla l’export italiano in Russia La Cgia: colpa della crisi del rublo” e continua nel sottotitolo: “Per l’Associazione degli artigiani di Mestre le sanzioni e controsanzioni legate alla crisi ucraina non sono la causa principale, anche se sono costate al made in Italy 3,6 miliardi di euro.

La manifattura il settore più colpito”. Insomma, per il Corriere la CGIA non ritiene che il crollo dell’export verso la Russia dipenda dalle sanzioni. Eppure il comunicato della stessa CGIA già nel titolo parla chiaro: “RUSSIA: L’EMBARGO CI E’ COSTATO 3,6 MILIARDI” e leggendo con attenzione i numeri riportati nel comunicato dell’organizzazione degli Artigiani e Piccole Imprese si capisce che non si parla di svalutazione del Rublo. Lapresa di posizioneche esce fuori dallo studio della CGIA è che questa guerra commerciale che l’Europa sta combattendo contro la Russia in realtà sta danneggiando l’Italia.