In occasione della del "Summer School 2016" organizzato da Confartigianato a Roma, è intervenuto ilministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Blasting News era presente. Ecco che cosa ha detto.
"Basta con i bandi, ora incentivi automatici alle imprese su ammortamenti"
"Le scelte di politica economica italiana? Non conosco paese che può fare equità senza crescita. Priorità è un sistema competitivo che cresca, non ci sono scorciatoie. Solo dopo possiamo distribuire questa ricchezza.Dobbiamo spingere le imprese a fare investimenti tramite defiscalizzazioni. Gli investimenti privati sono più rapidi di quelli pubblici. Chiuderò gli incentivi a bando che non funzionano e spesso sono surreali. Perché pochi dipendenti ministeriali non possono decidere la politica economica di un paese. Nella prossima Manovra come Governo Renzi mettiamo invece un super-ammortamento che vale per tutte le imprese e le incentivi in modo automatico. Sono invece scettico sulle politiche verso le start-up.Quando dieci anni fa portavamo le piccole imprese in Cina ci dicevano che non potevamo competere, i francesi invece ci portavano gli armamenti. Ma la nostra forza sono le piccole e medie imprese. Non sappiamo come andrà l'economia nel 2017 e 2018. Sarà un momento difficile, ma la strada è quella dell'innovazione e dell'internazionalizzazione."
"Crisi europea è anche problema di governance, siamo troppo lenti nel prendere le decisioni"
"Da Seattle in poi i cinesi non ci pensavano proprio ad aprire il mercato ai nostri prodotti, lo stesso è valso per gli USA che sono stati molto protezionisti. In questi 15 anni 1 miliardo di persone sono uscite dalla povertà. Dal 2001 a oggi abbiamo guadagnato 120 miliardi di euro in esportazioni come Europa. Poi è cresciuto l'indebitamento privato e di conseguenza pubblico. La storia non finisce, i sistemi a democrazia limitata sono ancora più reattivi e competitivi. Questa situazione di instabilità continuerà.L'Europa è rimasta completamente spiazzata, dentro la prospettiva che tutto sia gestibile in modo multilaterale.La crisi dell'Europa di oggi avrebbe bisogno di unagovernance all'altezza dei tempi che sia in grado di prendere le decisioni rapide, su commercio, migranti, sicurezza etc. Quando in Italia si deve discute all'infinito su un gasdotto che viene dall'Azerbaigian a causa di 240 ulivi in Puglia che impediscono il passaggio di un tubo di un metro e mezzo di diametro, ci si rende conto che la governance è un tema gigantesco. Serve un sistema anche istituzionale che ci consenta di prendere decisioni forti. Le barriere non tariffarie verso gli USA sono sui nostri settori migliori, penalizzano l'Italia. Dobbiamo portare i nostri prodotti negli USA, sennò quali altri mercati stabili possiamo trovare?Perché l'Europa dice no? Perché esiste crisi di fiducia. Non possiamo andare avanti con 28 parlamenti che devono ratificare tutto."