In occasione della prima giornata di lavori del "Summer School 2016" organizzato da Confartigianato a Roma, è intervenuto il viceministro all'Economia e alle Finanze Enrico Morando, esponente del PD. Blasting News era presente. Ecco che cosa ha detto.

"Potrebbe servire un intervento dello Stato a sostegno degli ammortizzatori sociali per le banche"

"L'economia non può crescere se non c'è un sistema finanziario che funziona bene. A sinistra si suole dire spesso che "l'economia di carta si mangia quella reale", ma per me è una "c....ata". Se non c'è un sistema del credito che funziona l'economia non cresce. Purtroppo c'è un cattivo sistema di tutele, se in Italia non funziona il sistema della Giustizia avremo sempre problemi: eppure noi spendiamo le stesse risorse o di più degli altri paesi nel sistema giudiziario. Poi ci è stato detto che ci sono troppe sofferenze rispetto agli impieghi: i populisti ci dicono che "sono stati dati soldi a persone che non lo meritavano". Ma una parte delle sofferenze è dovuta solo al fatto che le aziende avevano preso soldi ma a causa della crisi non hanno potuto restituirli, non perché fossero inefficienti, ma per restringimento del mercato di sbocco. Inoltre c'è ormai un problema di redditività nel settore bancario sia per l'innovazione tecnologica, sia per una politica espansiva della BCE che tiene itassi di interesse molto bassi e determina margini molto bassi per le banche. Margini che rendono difficile un'operazione di ristrutturazione del settore che abbiamo favorito prima con la riforma delle banche popolari e poi con quelle di credito cooperativo. Due buone riforme. Finora, e spero anche in futuro, il sistema del credito ha gestito in proprio gli ammortizzatori sociali del settore, cioè senza soldi dello stato, ma è chiaro che di fronte a un problema che si intensifica penso a titolo personale che non si può essere chiusi di fronte a un'ipotesi di intervento o aiuto dello Stato sul fronte degli ammortizzatori sociali. Fermo che le banche continueranno a mettere gran parte delle risorse necessarie, penso che si possa discutere di un ulteriore intervento pubblico, come si è fatto in tanto altri settori. So che è un tema impopolare e che qualcuno mi darà del matto per l'idea di volerdare soldi pubblici o para-pubblici alle banche, ma bisogna parlare di cose concrete e se non usciamo dal contingentamento del credito, possiamo fare anche riforme strutturali importanti ma non avranno l'efficacia che serve. Inoltre l'idea che ci siano alcuni soggetti troppo grandi per poter fallire è finita, questa è una mia idea personale."

"Ancora possibile crescita dell' 1% del PIL 2016"

"Non c'è una ragione per dire che le previsioni di crescita del PIL 2016 saranno clamorosamente disattese.

Credo che sarà difficile raggiungere l'obiettivo, ma la possibilità di una crescita dell'1% è ancora nelle nostre possibilità. Quando ISTAT darà dati più certi vedremo, io penso ci siano le condizioni per conseguire gli obiettivi di finanza pubblica anche nel nuovo contesto."