La Riforma delle Pensioni ha negato la possibilità di una proroga di Opzione Donna e ovviamente sono penalizzate di più le lavoratrici nate nel 1959. Le ultime che hanno potuto usufruire di questa agevolazione sono le nate nel 1958 con almeno 35 anni di contributi e mi sembra molto interessante riportare la testimonianza di una lavoratrice nata ad aprile '59 e che, quindi, non è rientrata tra le fortunate. Infatti, ha preferito il part-time piuttosto che andare lo stesso in pensione con un terzo dello stipendio e in questa maniera ha anche più tempo libero per sé e per la famiglia.

Sicuramente non è una soluzione ideale, ma può far riflettere sulle possibili alternative a Opzione Donna.

Novità pensioni usuranti

La Legge di Bilancio ha introdotto novità anche per quanto riguarda le pensioni usuranti, cioè di lavoratori che svolgono attività lavorative usuranti. D'ora in poi potranno andare in pensione con un anno di anticipo: sono state tolte le finestre mobili che ritardavano la pensione di un anno e dal 1° gennaio coloro che rientrano in tale categoria potranno usufruire della pensione anticipata con la quota 97,6. Occorrono, però, almeno 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi e sembra utile precisare che nel nuovo elenco dei lavori usuranti ci sono gli addetti a lavori particolarmente faticosi (lavori in galleria, cava o miniera), gli operai che svolgono mansioni ripetitive, i conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo e infine i lavoratori notturni.

Inoltre, la Riforma delle pensioni abolirà la norma per cui per accedere alla pensione anticipata le attività usuranti debbano essere state svolte per almeno la metà della vita lavorativa. Ci saranno ulteriori benefici per i cosiddetti lavoratori precoci: con il sistema della Quota 41 sarà possibile andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica, ma soltanto se si ha lavorato per almeno 12 mesi prima dei 19 anni.

Nella Quota 41 rientrano i disoccupati senza ammortizzatori sociali, coloro che hanno disabilità e gli addetti ai lavori usuranti. Oltre alle agevolazioni introdotte dalle Quote, ci sarà la possibilità di un'uscita anticipata dal mondo del lavoro (Ape) per chi ha più di 63 anni e a cui non manchino più di 3 anni e 7 mesi per usufruire della pensione di vecchiaia.