E' il sito più visitato al mondo, e da oggi anche il marchio che produce più fatturato: Google, dopo 5 anni di dominio targato Apple, conquista il primo posto della "Brand Finance Global 500", la classifica della più famosa società americana di consulenza strategica e valutazione.
Circa 110 miliardi di dollari: è il fatturato "monstre" che ha permesso a Google di superare il concorrente di Cupertino, fermo a quota 107,1 miliardi. Una crescita esponenziale quella della società di Mountain View che, solo nel corso del 2016, ha visto i suoi ricavi aumentare del 26%.
Quali sono i fattori che hanno portato ad una crescita così esponenziale? Pubblicità, pubblicità e ancora pubblicità. Le aziende di ogni settore hanno ormai capito che, per sopravvivere, devono portare e implementare le loro strategie comunicative sul Web (un processo che coinvolge anche l'Italia, più lentamente di altri Paesi). E quale modo migliore di attirare l'attenzione dei consumatori se non sponsorizzando i propri annunci sul più popolare motore di ricerca del mondo, usato da oltre 1 miliardo di utenti? Non è un caso che i ricavi pubblicitari, già enormi, siano aumentati del 20%. Inoltre, proprio di recente, Google ha deciso di puntare ancora sul suo social network, Google Plus, introducendo interessanti funzionalità.
Dall'altra parte, invece, Apple registra un preoccupante meno 27%: pesano le vendite non esaltanti degli iPhone 6 e 6s e l'aumento della concorrenza nel mercato cinese.
La società fondata da Steve Jobs, pronta a sbarcare nel nuovo splendido Campus, punta sui nuovi iPhone che si preannunciano ricchi di novità ma, per molti analisti, l'azienda ha raggiunto il punto di saturazione. A completare il podio tutto "made in USA" c'è Amazon, con un fatturato di 106,3 miliardi. "Solo" nona Facebook, ma l'azienda di Mark Zuckerberg è quella che è cresciuta di più: +82% rispetto allo scorso anno, con un fatturato che si aggira intorno ai 62 miliardi.
I brand sopracitati sono i marchi di maggior valore monetario al mondo, ma la Global 500 individua, con una seconda classifica, anche quelli che sono i marchi più forti, definito cioè in base alla solidità dell'impresa, alla sua forza di difendere il proprio valore. A guardare tutti dall'alto stavolta è Lego, grazie agli accordi di licenza e partnership con l'industria dei media (chi a casa non ha un mattoncino della collezione Star Wars o Harry Potter?) che continueranno anche negli anni a venire, rendendo il brand immune a eventuali turbolenze del mercato. Anche l'Italia fa la sua parte, con il 122^ posto dell'Eni (11,2 miliardi di fatturato, con una crescita del 26%) e il 203^ dell'Enel.