Il neo-Presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua a far parlare di sè. Il Government Publishing Office ha esposto oggi il piano di bilancio per l'anno 2018, un prospetto riassunto in appena 53 pagine - tanto da essere rinominato "skinny budget", letteralmente "budget magro".
Dopo le discussioni sul travel ban imposto ai cittadini di 7 Paesi a maggioranza mussulmana, nuove critiche arrivano dalla minoranza Democratica per aver collocato ben 54 miliardi alla spesa militare per la difesa, ridimensionando buona parte degli interventi pubblici e degli investimenti esteri.
54 miliardi in più alla difesa, tagli per famiglie e infrastrutture
I finanziamenti sostanziosi per la difesa militare degli Stati Uniti sarebbero, secondo i rappresentanti Democratici, giustificati in modo "inadeguato e poco chiaro".
Una cosa è certa: per rientrare della spesa, dati i 488 miliardi di debito federale, l'amministrazione ha dovuto tagliare i fondi destinati ad altri ambiti.
A risentirne sono svariati programmi dedicati al sostegno delle famiglie e dei lavoratori. Gli investimenti nel settore della previdenza sociale sono i primi ad essere drasticamente ridimensionati, una decisione che fa seguito allo smantellamento del programma ObamaCare.
Sempre a proposito di lavoro, secondo il direttore dell'Ufficio per il Budget Mick Mulvaney, la ricollocazione delle risorse necessiterà di tagli sul personale federale, che verrà quindi ridotto.
Inoltre, nonostante in campagna elettorale il partito Repubblicano avesse puntato molto sul risanamento di strade, ponti e aeroporti, le infrastrutture risultano escluse dai piani di finanziamento, almeno per adesso.
Muro con il Messico: la spesa influirà sulle tasse
Con la proposta del Bilancio, Trump ha richiesto al Congresso 1,5 miliardi di dollari per sostenere i progetti di costruzione del Muro da erigere al confine con il Messico già a partire da questo 2017, una spesa che verrà portata a 2,8 miliardi nel 2018.
I costi stimati per l'edificazione del Muro saranno inclusi nel piano di budget completo, previsto per Maggio, che effettuerà una previsione di spesa da qui a 10 anni.
Stando a Trump, sarà il Messico a rimborsare gli Stati Uniti per questi progetti, nonostante il deciso diniego del governo messicano in proposito.
Nel frattempo, i miliardi necessari alla costruzione verranno prelevati dal gettito fiscale e sostituiranno i fondi dedicati ai programmi regionali per lo sviluppo delle comunità locali, per la ristrutturazione delle grandi dighe e per la sanità, causando un ulteriore aumento dei costi medici per i cittadini.
In aggiunta, il Governo ha chiesto al Congresso di ridurre di un terzo il budget dedicato all'EPA, l'Agenzia per gli Affari Ambientali, e al Dipartimento di Stato, ovvero l'apparato esecutivo che coordina la politica estera.
A subire drastici ridimensionamenti è anche il settore agricolo, caratteristico delle zone rurali sostenitrici di Trump: la Casa Bianca ha richiesto, infatti, una riduzione del 21% su tutti i piani del Dipartimento dell'Agricoltura, ponendo fine al programma che permetteva ai contadini di donare i prodotti in eccesso a fondazioni umanitarie.