Il Presidente del Parlamento Europeo Antonio tajani ha incontrato stamane la Premier Britannica Theresa May, a Downing Street. Nel corso della conferenza stampa che è seguita, si sono delineati i punti chiave dei negoziati per la Brexit, che vedranno Regno Unito e Unione Europea al tavolo delle trattative. Il presidente Tajani ha inoltre affrontato questioni legate alla sicurezza regionale, all'immigrazione e ai recenti sviluppi in Turchia, in particolare sulla libertà di stampa e la reintroduzione della pena di morte.
Tajani: "La Brexit non è un divorzio, ma una separazione, prospettive positive"
Il presidente europarlamentare Tajani è arrivato stamattina a Downing Street, per un colloquio con la premier Theresa May. Presso la Europe House di Smith Square si è poi svolto il press briefing con le agenzie di stampa e i giornalisti indipendenti. Le prospettive emerse dall'incontro sono risultate molto incoraggianti, in particolare alla luce dell'avvio dei negoziati per la Brexit. Tajani e May hanno individuato delle linee d'azione comuni. La priorità sarà data alle garanzie per i cittadini Europei in Regno Unito, come per i cittadini Britannici negli stati Europei.
L'obiettivo è delineare la cornice degli accordi entro il 2017, per poi dar spazio alle trattative per accordi settoriali (commerciali, in particolar modo) nel 2018.
Antonio Tajani ha chiarito, nel corso della conferenza, che "La priorità è difendere gli interessi Europei, lavorando in un'ottica di collaborazione con il governo britannico". La premier May ha concordato nel lavorare insieme, e non contro, l'Unione Europea, un approccio che secondo Tajani rappresenta "un punto di partenza positivo".
"Non si tratta di un divorzio, ma di una separazione. Il Regno Unito intende uscire dall'UE, e questo è un processo che può essere fermato solo in concordanza tra tutti gli stati membri. Ma rimane pur sempre una nazione che fa parte dell'Europa ed è importante discutere di questioni come la stabilità dell'area, la sicurezza e i rifugiati." Riguardo a sicurezza e immigrazione, il presidente Tajani propone una sorta di "Piano Marshall" rivolto al continente africano, che sarebbe in fase di elaborazione da parte degli organismi europei.
"La situazione negli stati dell'Africa Subsahariana è molto grave, servono investimenti e progetti concreti che coinvolgano UE e Regno Unito in un'azione congiunta".
I lavori di negoziazione verranno ufficialmente avviati, specifica Tajani, a seguito della seduta del Consiglio europeo (il prossimo 22 Maggio), durante la quale sarà anche deciso il portavoce per l'Unione Europea sulla questione, ora supervisionata da Michel Barnier. Un ulteriore elemento di attesa sono le elezioni dell'8 Giugno in Regno Unito, annunciate due giorni fa dalla stessa Theresa May. "La scelta della premier May è stata una sorpresa, ma non ci spaventa - ha detto Tajani alla stampa italiana - Un governo stabile, nei prossimi due anni, sarebbe una condizione ottimale per i negoziati che ci attendono".
UE e Turchia, candidatura a rischio: "Non si può rinunciare ai diritti umani"
I giornalisti hanno chiesto l'opinione del Presidente Tajani in merito ai recenti avvenimenti socio-politici in Turchia. "La Rappresentante agli Affari esteri Federica Mogherini sta garantendo una presenza costante dell'UE, soprattutto nel caso di Gabriele Del Grande. Il suo arresto, insieme a quello di oltre 200 giornalisti, turchi e non, è una negazione della libertà di stampa, senza la quale non c'è vera democrazia". La Turchia, secondo Tajani, ha un ruolo chiave nella sicurezza del continente europeo, ma l'approccio del presidente Erdogan verso la libertà di opinione e la pena di morte non va a favore della candidatura in UE.
"Se lo stato confermerà la reintroduzione della pena di morte, tramite il referendum, sarà impossibile procedere con la procedura di integrazione nel mercato unico. Nonostante l'importanza della Turchia, non si può rinunciare ai principi dell'Europa, specie se riguardano i diritti umani".