Anche la Repubblica Ceca fugge via dall'eurozona. Almeno questi sono i "rumori" che serpeggiano in queste ore negli ambienti della finanza internazionale. La Repubblica Ceca però si sgancerebbe - almeno queste sono le notizie dell'ultim'ora - soltanto dal "sistema euro", rimanendo però Stato membro dell'UE. In sostanza la Repubblica intenderebbe recedere dal sistema di cambio fisso per cui un euro vale il corrispettivo di 27 corone ceche, ormai da circa tre anni. Questo significa un ritorno alla fluttuazione sui mercati finanziari della moneta ceca.

Di fatto, un divorzio dal peg, il tasso di cambio “ancorato” che era stato adottato in origine per evitare l’eccessivo apprezzamento o deprezzamento della moneta europea.

Gli sforzi cechi

Per mantenere il rapporto fisso, la Banca Centrale slovacca ha impegnato grandi risorse, seguendo una scelta rivelatasi però troppo dispendiosa. E Bohuslav Sobotka non vuole arrivare alle prossime consultazioni elettorali d'autunno in condizioni economiche precarie. Proprio questa, infatti, sarebbe la scelta alla base della decisione dell'attuale premier socialdemocratico ceco. Inoltre negli ultimi tempi alla corona cèca era stata data una sorta di scalata da parte di investitori internazionali, che hanno scommesso 65 miliardi di dollari sulla rivalutazione della divisa cèca, forzando la Banca nazionale di Praga a severi interventi sui mercati.

Addio al cambio fisso

Abbandonare il cambio fisso determinerà, infatti, una rivalutazione del cambio della corona rispetto all’euro che avrà. come probabile ulteriore conseguenza una diminuzione delle esportazioni e quindi un nuovo calo del valore della corona. Una scelta simile era stata adottata dalla Svizzera nel 2015 che, pur non facendo parte dell'UE, aveva deciso di sganciare il franco svizzero dall'euro, determinando in quell'occasione un vero e proprio terremoto finanziario e determinando la più grave crisi dell'euro a cui si sia assistito sin dal momento in cui la moneta europea è entrata in vigore.

L’opzione czexit, così denominata sulla falsa riga della Brexit, secondo alcuni osservatori internazionali è solo il primo passo verso l'uscita definitiva della Repubblica Ceca dall'Unione Europea. Tomas Prouza, segretario agli Affari Ue della Repubblica Ceca, aveva infatti ventilato avvertito che se l'Inghilterra si fosse staccata dall'euro lo stesso avrebbe potuto fare Praga. Una scelta che Prouza ha giudicato molto più accettabile da un punto di vista politico, facendo eco al presidente Milos Zeman che aveva auspicato un referendum sull’appartenenza all’Ue.