Il Faro di Spignon, sull'omonima isola in provincia di Venezia, diventerà un rifugio: sarà la società tedesca Floatel Gmbh a trasformarlo in un'oasi di meditazione e relx.
Questo è solo uno degli esempi tra i quindici fari e strutture costiere di proprietà pubblica che sono state assegnate a imprenditori privati italiani e stranieri attraverso il secondo bando “Valore paese - Fari”, lanciato dall'Agenzia del Demanio. Si tratta, appunto, di immobili demaniali che erano inutilizzati e che sono stati concessi per un massimo di 50 anni ad aziende che, in totale, hanno investito nell'operazione 11 milioni di euro.
Una ricaduta economica da 40 milioni di euro
Ciò dimostra l'interesse del mercato per questo modello di imprenditoria, grazie alla quale il patrimonio pubblico nazionale viene recuperato e diventa volano economico. Secondo il Demanio, infatti, gli investimenti privati per riqualificare i fari garantiranno una ricaduta complessiva di quasi 40 milioni di euro e genereranno almeno 200 posti di lavoro. Inoltre, lo Stato incasserà più di 420 milioni l'anno di affitti, così che, per l'intero periodo di concessione, avrà un introico complessivo vicino agli 8 milioni di euro.
Nel bando sono state inserite anche strutture costiere appartenenti al Ministero della Difesa.
Tutti i fari assegnati
Oltre al Faro Spignon, ecco gli altri immobili che saranno soggetti a recupero: la società Dieci Cento Mille Pensieri srl trasformerà il Faro del Po di Goro, nel Ferrarese, in un Hotel ristorante; il Convento di San Domenico Maggiore Monteoliveto a Taranto, diventerà invece uno “style hotel”, caratterizzato da menu a base di prodotti locali, una volta che la Dea Gest concluderà i lavori; nella Torre di Castelluccia Bosco, sempre nel Salento, il Consorzio Marina di Pulsan ricaverà un museo; a Capo Zaffernao, presso Santa Flavia (Sicilia, a pochi chilometri da Palermo) il faro ospiterà una bottega del gusto realizzata dalla Top Cucina Eventi, che realizzerà anche un ristorante, un museo del mare e tre suite; il padiglione di Punta del Pero a Siracusa sarà ristrutturato a cura del Circolo Velico Magister e racconterà la storia e le eccellenze del porto grande di Siracusa; la cooperativa Servizi Italia farà dello Stand Florio a Palermo uno spazio per mostre, concerti e incontri culturali.
Sea Turtles Friends si occuperà del Faro Formiche, nell'isolotto Formica Grande a Grosseto, dove ricaverà un ristorante e un museo didattico scientifico-naturalistico; un hotel con quattro suite e un piccolo teatro multifunzionale sarà allestito nel Faro della Guardia a Ponza dalla NewFari; a Marciana (Isola d'Elba), il faro di Punta Polveraia sarà trasformato in un ristorante di alto livello dalla Alfa Promoter; 8 le suite che verranno realizzate nel faro di Punta Libeccio dalla Mavi sull'isola di Marettimo (Trapani); a Pantelleria (Trapani) la Hera Gestioni Alberghiere riadatterà il faro di Punta Spadillo a “fishing lodge” (una specia di albergo per appassionati di pesca) con 8 camere; ad Acireale (Catania), il faro di Capol Mulini ospiterà 6 suite progettate da D.G.
& Partners; anche quello di Capo Milazzo (Messina) diventerà un hotel ideato dalla Giesse Costruzioni; stesso destino per Capo Faro a Santa Maria di Salina (Messina), dove la Capo Faro srl, oltre a un hotel di charme, allestirà un museo.
Un nuovo bando in autunno
A breve saranno stipulati i contratti di concessione e i lavori partiranno nei prossimi mesi.
Intanto l'Agenzia del Demanio sta preparando un nuovo bando di gara per l'autunno attraverso il quale assegnare, con lo stesso meccanismo, altre fari e strutture costiere dal grande potenziale turistico.