Il 1° luglio 2017 la nuova Agenzia Entrate-Riscossione, nata dalla fusione dell'Agenzia delle Entrate e di Equitalia, ha iniziato la sua attività: sarà possibile il pignoramento dello stipendio dal conto corrente, per insolvenze di pagamento come multe, bollo auto, cartelle esattoriali, assegno mantenimento coniuge.

Vediamo come si attuerà il provvedimento di pignoramento

L'agenzia Entrate-Riscossione potrà procedere con due modalità diverse:

  • pignoramento diretto dal conto corrente del contribuente
  • Notifica di pignoramento all'azienda prima che bonifichi lo stipendio sul conto del contribuente
  • Pignoramento diretto: tale prelievo forzoso potrà essere effettuato sulla base dell'assegno sociale minimo moltiplicato per tre volte. In pratica, se consideriamo che l'assegno sociale per il 2017 è pari a 448,07 euro, l'importo non pignorabile sarà di euro 1344,21, cioè: 448,07x3=1344,21. In sostanza, la cifra pignorabile deve oltrepassare tale somma. Volendo fare un esempio pratico, se un contribuente ha depositata sul suo conto corrente la somma di 4 mila euro, il calcolo da eseguire per ottenere l'importo pignorabile sarà il seguente: 4000-1344,21=2656. La cifra di euro 2656 sarà quella che l'Agenzia potrà pignorare.
  • Pignoramento prima notificato all'azienda: se l'Agenzia provvede ad avvisare l'Azienda del contribuente prima che questa effettui il bonifico sul suo conto bancario, la cifra pignorabile, corrisponderà al quinto pignorabile, ossia allo stipendio al netto della tassazione dovuta.

Cosa succede se il conto è cointestato o vengono messi in atto più pignoramenti

Nel caso il conto sia cointestato, l'Agenzia delle Entrate-Riscossione non pignorerà l'ultimo stipendio bonificato sul conto del contribuente.

Nel caso, invece, che vengano messi in atto più pignoramenti dovuti a debiti di diversa natura contratti dal contribuente, allora l'Agenzia potrà procedere al pignoramento anche del 50% dello stipendio. Ossia, se ad esempio un contribuente non ha provveduto al pagamento dell'assegno di mantenimento del coniuge e al pagamento di una multa, allora il pignoramento del suo stipendio potrà arrivare anche al 50%. Nel secondo caso, l'Agenzia non procederà comunque al pignoramento dell'ultimo stipendio percepito dal contribuente, in caso di cointestazione del conto corrente.

Attenzione agli avvisi di pignoramento

In entrambi i casi, l'Agenzia provvederà ad inoltrare un avviso di pignoramento, ed il contribuente avrà 60 giorni di tempo per saldare i suoi debiti o chiederne la rateizzazione.

Qualora in questo lasso di tempo il debitore non pagasse il dovuto né esprimesse la sua contrarietà all'avviso di pignoramento tramite ricorso, alla scadenza del tempo concesso, l'Agenzia potrà procedere al prelievo forzoso.