Oggi al via il primo Forum economico italo-libico, organizzato nel profondo Sud della Penisola, in Sicilia, ad Agrigento. L'iniziativa è del ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano, e del vice premier della libia, Ahmed Maiteeg. Finalità principale del forum - che si terrà dalle 10,30 alle 16 – stimolare riflessioni sulle prospettive che si presenteranno per le imprese italiane nel mercato libico. Riflessioni condivise con il settore privato, ristabilite le condizioni di sicurezza necessarie. Prospettive che riguarderanno anche il posizionamento del sistema economico italiano nello Stato nordafricano.

Politica, sicurezza ed economia

Storicamente, la Libia rappresenta un partner d'eccezione per l'italia. Ne è decisamente convinto il ministro Alfano. Ed è quanto si legge in una nota apparsa sul sito web del ministero degli Affari esteri. Ciò non riguarda soltanto la politica e la sicurezza. Anche l'economia può considerarsi, in tale contesto, un tema centrale. Nella stessa nota, Alfano sottolinea che l'Italia è impegnata attivamente "per la stabilizzazione del Paese" e, quindi, "per il ripristino delle condizioni di sicurezza", alla base di un rilancio concreto delle relazioni bilaterali riguardanti la cooperazione sul fronte economico, nonché sul piano infrastrutturale e su quello energetico.

I rappresentanti dell'imprenditoria

Il Forum, che si svolgerà in un hotel di San Leone, potrebbe rivelarsi un'importante occasione per sondare le opportunità che riserverà il Paese, partendo proprio dal rapporto che dal ministero degli Esteri definiscono "privilegiato" fra Libia e Italia. Per la prima volta si riuniranno, insieme, i rappresentanti principali dell'imprenditoria e della consulenza, nonché del mondo finanziario, libici e italiani.

Saranno presenti anche i vertici del Governo della Libia. L'Italia intende rafforzare i legami d'amicizia e la cooperazione nell'ambito dello sviluppo socioeconomico. Si punta al consolidamento del cosiddetto partenariato bilaterale e alla promozione delle attività di cooperazione nei due Stati.

L'hub siciliano

Nel corso del Forum si parlerà anche di telecomunicazioni, dello sviluppo dei collegamenti mediante il potenziamento delle reti libiche, con la posa di nuovi cavi, considerando l'esistenza di "un importante hub in Sicilia", che si pone come punto di riferimento, una sorta di fulcro, per il traffico internet nel Mediterraneo.

Quattro i panel settoriali programmati: investimenti, energia, quadro finanziario e infrastrutture. Previsti pure gli interventi dei ministri libici dell'Economia e della Finanza, rispettivamente, Nasir Shaghlan e Abubaker Ghafal. Le varie sessioni si svolgeranno nelle due lingue, in italiano e in arabo, con traduzioni simultanee. Firma della Dichiarazione congiunta sul rilancio della cooperazione economica, da parte di Italia e Libia, nella splendida Valle dei templi.

Gas naturale e petrolio

La Libia, che occupa la parte centrale dell'area nordafricana, si affaccia sul Mar Mediterraneo, con una superficie di oltre un milione e 700 mila chilometri quadrati. Lo Stato confina con Tunisia, Algeria, Niger, Ciad, Sudan ed Egitto.

Si tratta del quarto Paese dell'Africa per territorio, il diciassettesimo in tutto il mondo. La popolazione supera i sei milioni di abitanti. La capitale è Tripoli. Fra le altre città principali, Bengasi e Misurata. Buona parte della ricchezza della Libia si basa sui proventi dell'esportazione di gas naturale e petrolio. I giacimenti più importanti di petrolio a Mabruk, Hofra e Zelten. L'agricoltura non è uno dei settori trainanti dell'economia locale: la superficie coltivabile è limitata, ma incide negativamente soprattutto la scarsità d'acqua.