Esistono problemi che è impossibile sottovalutare e che anche il Governo ha deciso di affrontare. Bassa natalità, occupazione femminile al minimo storico e bassa spesa pubblica destinata alle famiglie sono problemi seri che attanagliano l’Italia. Negli ultimi tempi, i vari Governi che si sono susseguiti hanno introdotto misure rivolte a correggere quelle che sono più che tendenze momentanee. Bonus che rilancino le scarse nascite, incentivi alle imprese che assumono lavoratrici in gonnella e adesso, un Fondo che favorisca le richieste di finanziamento per le coppie che hanno avuto bambini.
Il Consiglio dei Ministri di Gentiloni ha licenziato positivamente con decreto una misura prevista nell’ultima Legge di Bilancio, il Fondo di Sostegno alla Natalità. Ecco di cosa si tratta, chi può sfruttarlo e come funziona la novità.
Pubblicato il decreto
Il decreto fuoriuscito dal Consiglio dei Ministri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e di fatto rende il Fondo di sostegno una realtà. Il Fondo è istituto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed in pratica, facilita la concessione di prestiti alle famiglie. I soggetti interessati, che potranno sfruttare la garanzia appositamente creata dal Fondo e da utilizzare in sede di richiesta di un finanziamento presso qualsiasi banca, riguarda genitori di bimbi nati a partire dall’1 gennaio 2017, cioè dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio.
La misura è valida per i finanziamenti a favore di soggetti che dimostrino di esercitare la responsabilità genitoriale di bambini nati o adottati a partire dal 2017 e fino al terzo anno di vita del bimbo. Facoltà esercitabile quindi per un triennio a partire dalla nascita o dall’adozione di un nuovo bambino.
Cifre e informazioni generali
Essendo una misura spalmata tra 2017 e 2020 per quanto riguarda la nascita o la adozione, le dotazioni finanziarie previste arrivano fino al 2022. Nel dettaglio, 14 milioni per il 2017, 24 per il 2018, 23 per il 2019, 13 per il 2020 e 6 milioni ciascuno per gli anni a seguire. I beneficiari, come sottolinea un articolo del quotidiano “La Stampa”, sono cittadini italiani con residenza nel territorio della penisola.
I finanziamenti ammissibili previsti dalla misura hanno una durata massima di sette anni e consentono prestiti fino a 10.000 euro. Il tasso risulta calmierato a quello massimo previsto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ed aggiornato ogni tre mesi.