Su Jama Internal Medicine, è stato recentemente pubblicata una indagine sui costi per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali. Costi che vengono normalmente stimati in 2,7 miliardi di dollari, per ogni nuovo farmaco. Analizzando gli investimenti effettuati per lo sviluppo di 10 nuovi antitumorali, approvati nel decennio 2006-2015, i risultati sono stati di un ordine di grandezza totalmente differente. Si parla di un costo medio di 648 milioni di dollari con dei tempi medi, per arrivare all’approvazione, di 7,3 anni. Inoltre, a fronte di un investimento complessivo di 7,2 miliardi di dollari, in 4 anni i dieci farmaci hanno assicurato alle aziende un fatturato complessivo di 67 miliardi di dollari.
Stime di costi proibitivi scoraggiano piccole-medie imprese
E’ un mantra la leggenda che è sempre più difficile fare investimenti in ricerca per sviluppare nuovi antitumorali, a causa dei costi molto elevati. E per questo solo le multinazionali del farmaco, con fatturati multi-miliardari, possono fare innovazione affrontando anche i rischi che questo comporta.
E per rendere ancora più convincente questa posizione, si fanno circolare numeri e stime che effettivamente spaventano le piccole-medie imprese del farmaco. Anche nostrane. Le ultime stime parlano di investimenti di 2,7 miliardi per ogni nuovo farmaco, e molti anni di attesa prima di avere un ritorno dell’investimento. Però queste stime non sono state mai supportate da un’analisi dei costi, trasparente e indipendente.
Ora ci hanno pensato due autori americani - Vinay Prasad Knight, del Cancer Institute, Oregon Health and Science University di Portland e Sham Mailankody, del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, New York – pubblicando, su Jama Internal Medicine, i risultati di uno studio finalizzato proprio a chiarire questo aspetto.
La ricerca è un investimento sicuro, basta crederci!
Gli autori hanno scelto 10 nuovi farmaci antitumorali, approvati dalla FDA nel decennio 1 gennaio 2006 – 31 dicembre 2015, da altrettante aziende farmaceutiche. Lo studio è stato condotto nel periodo 10 dicembre 2016 – 2 marzo 2017. L’analisi si è limitata agli investimenti necessari a sviluppare un nuovo farmaco contro il cancro, fino alla sua approvazione, da parte della FDA, alla commercializzazione negli Stati Uniti.
L’analisi è partita controllando i registri della US Securities and Exchange Commission per selezionare quelle aziende che, nel decennio in esame, hanno visto approvato il loro primo farmaco contro il cancro. E sono andati a calcolare tutte le spese necessarie per il suo sviluppo, dalle prime fasi fino all’approvazione definitiva. Oltre ai costi, anche gli utili. Hanno quindi stimato, fino alla data in cui si è concluso lo studio (marzo 2017), quali fatturati avevano reso alle aziende i nuovi farmaci.
Ecco i risultati: il tempo medio necessario per sviluppare un nuovo farmaco è di 7,3 anni. Dei dieci farmaci presi in esame, 5 sono stati approvati con una procedura accelerata e 5 con una procedura ordinaria.
L’investimento medio per lo sviluppo di ogni nuovo farmaco anticancro è stato di 648 milioni di dollari. Per i dieci farmaci in esame, l’investimento totale è stato di 7,2 miliardi di dollari. Investimento ben ripagato se consideriamo che, dopo un periodo medio di 4 anni, i dieci farmaci hanno totalizzato un fatturato complessivo di 67 miliardi di dollari. Quasi 10 volte l’investimento, in soli 4 anni!
Questo studio è molto importante. Sia perché può incoraggiare le piccole-medie aziende farmaceutiche ad investire in innovazione, sia per le autorità impegnate sul fronte della politica dei prezzi dei farmaci che, come è noto, per quelli innovativi in campo oncologico, i prezzi finali sono davvero proibitivi.