Se c'è uno spauracchio nel mondo del lavoro è che il lavoro stesso, un giorno o l'altro, non ci sia più. Vuoi per mancanza di soldi per gli stipendi, vuoi per il troppo personale: la paura più grande per chi non ha ancora raggiunto l'età per poter andare in pensione è che il lavoro finisca prima di quella data.
A peggiorare le cose ulteriormente, negli ultimi anni, è arrivata un'innovazione che non da tutti è stata vista di buon occhio: l'automazione del lavoro. I robot da qualche decennio sono parte integrante del lavoro: computer, bracci meccanizzati, macchine.
Se siamo già abituati a queste intromissioni meccaniche nel mondo dell'industria, forse non siamo ancora tutti preparati al concetto di Industria 4.0. Una dimostrazione è la recente proposta di tassazione verso i colossi del web: se le tasse una volta erano dei tributi in base ai prodotti, ora il sistema tributario si sta spostando verso il web e il mondo virtuale. Industria 4.0, ma anche Tassazione 4.0, dunque?
Industria 4.0
L'Industria 4.0 introduce nel mondo del lavoro il concetto di Smart Factory: sistemi cibernetici che aiuteranno la produzione, con un occhio sempre attento al consumo e alla riduzione dell'inquinamento industriale. Si è passati così dalla prima rivoluzione industriale nella quale si erano meccanizzati alcuni elementi grazie alla forza dell'acqua e del vapore alla seconda, con l'introduzione dell'elettricità e della produzione di massa grazie a Henry Ford e le catene di montaggio.
Quella in cui siamo adesso si può definire la terza rivoluzione industriale, dove il ciclo industriale è automatizzato grazie ai computer. L'Industria 4.0 è il passo successivo: robot e computer a braccetto con la produzione, come spiega anche Marco Montemagno.
Industria 4.0 in Italia
Anche in Italia non possiamo fuggire da questa innovazione, ma se tanti sono scettici e hanno paura per il proprio posto di lavoro, così non la pensa il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, che sostiene che "la quarta rivoluzione industriale è una grandissima opportunità" e che "la tecnologia sarà uno straordinario alleato per liberarsi nel lavoro e non dal lavoro".
La presenza dei robot aiuterà a umanizzare il lavoro, al contrario di quello che può sembrare. Il ruolo del sindacato, all'interno di questo cambiamento epocale, dovrà essere adeguato: Bentivogli si prende la responsabilità di un sindacato intelligente che non dovrà rimanere estraneo a questa rivoluzione ma che, anzi, dovrà promuovere una "formazione di qualità, che è un diritto fondamentale".
A questo punto, non possiamo fare altro se non accettare la rivoluzione industriale che sta arrivando oppure ci sono delle possibili alternative? E i robot aiuteranno davvero il lavoro o è il preludio ad un mondo comandato dalle macchine, come il futuristico mondo di Matrix? Per adesso aiutano la produzione industriale, ma se cominciassero ad aiutarci anche in altri campi, come nell'amore?