Non sarà certamente un caso che a quasi un anno di distanza dalla visita in Sardegna del presidente della Cina Xi Jinping, molte aziende vitivinicole sarde, nonché le principali cantine di vini isolane, guardino con occhi sempre più interessati ai mercati cinesi e asiatici in generale. Questo è ciò che emerge dagli ultimi dati riguardanti l’esportazione di vini isolani nel mondo. A novembre dello scorso anno era stato stretto, di fatto, il cosiddetto ‘patto sardo-cinese’, quando il presidente della regione Sardegna Francesco Pigliaru accolse il governatore cinese, riponendo in lui e nella Cina intera tanta speranza per il futuro dell’Isola.

Allora era stata data alla Sardegna un’importanza particolare per la produzione specialmente del latte, e Pigliaru aveva guardato potenzialmente ai ‘grandi’ cinesi per l’esportazione; primo fra tutti Alibaba. Dal latte si è passati rapidamente al Vino, settore in cui la Sardegna ben si posiziona sia sul piano nazionale che su quello mondiale, producendo vini di altissima qualità (si pensi soprattutto alla diffusione del cannonau e vermentino isolani, nei vari Paesi europei e non solo).

Il concorso mondiale di Bruxelles, a maggio 2018, in Cina

Un’occasione imperdibile per le aziende vitivinicole sarde sarà, senza dubbio, quella del 25esimo concorso mondiale di Bruxelles, che si svolgerà a Haidian, uno dei 16 distretti di Pechino, nel nord-ovest della capitale, tra il 10 e 13 maggio 2018.

Una vetrina universale importantissima per i produttori di vini provenienti da tutto il mondo, che nella scorsa edizione del maggio scorso, svoltasi a Valladoid (Spagna), ha visto uscire l’Italia con copiose medaglie. La Sardegna non mancherà sicuramente a questo evento formidabile e saranno tante le eccellenze sarde a sbarcare sul territorio cinese, così da rendere sempre più fitto il rapporto tra la Sardegna e la Cina.

Le iscrizioni al concorso sono al momento aperte e si chiuderanno il primo marzo. La Cina, dunque, considerata la sua potenza export esercitata sui principali Paesi produttori (prima tra tutti la Francia), rappresenta per il commercio vinicolo sardo e per l’intera economia isolana un punto strategico fondamentale. Il concorso di Bruxelles rappresenterà in questo modo un trampolino di lancio per i ‘rossi’ e i ‘bianchi’ più pregiati di Sardegna che sbarcheranno a Pechino nella prossima primavera.