Il presidente della BCE Mario Draghi ha invitato a non abbassare la guardia sul problema NPL, che rimane la criticità maggiore sul delicato percorso che dovrebbe portare alla realizzazione di una piena Unione Bancaria a livello Europeo.
In particolare, Draghi ha rimarcato come elevati livelli di NPL possano influire negativamente sulla capacità di concedere credito e di come i danni arrecati alla crescita e alle banche causati dall'eccesso di crediti siano ormai sotto gli occhi di tutti.
L'addendum alle linee guida sui NPL
Con particolare riferimento agli istituti di credito italiani, il nodo che ha generato le maggiori discussioni riguarda le nuove linee guida per la gestione NPL, in base alle quali entro un certo numero di anni dalla classificazione a default i crediti devono essere integralmente svalutati se non esistono evidenze concrete di recuperi residui.
Nonostante le proteste di politici e banchieri italiani, la linea della vigilanza BCE è rimasta ferma sulle proprie posizioni sottolineando come la chiarezza nella valorizzazione dei crediti NPL costituisca un elemento di trasparenza imprescindibile e come i limiti temporali indicati costituiscano un congruo termine per portare a termine la lavorazione dei crediti o per raccogliere evidenze a supporto dell'esistenza di ulteriori recuperi.
Per Draghi passi avanti, ma c'è ancora da fare
Nell'intervento di apertura di una conferenza sulla vigilanza del settore bancario, il presidente della BCE Mario Draghi ha dato atto della riduzione dei livelli di NPL scesi per le banche significative al 5,5% da un livello che nel 2015 aveva toccato il 7,5%, tuttavia a chiaramente sottolineato come il problema non sia ancora risolto.
Proseguendo nel discorso, il banchiere centrale ha chiarito che la strada per affrontare e risolvere in maniera definitiva questa criticità di sistema richiede uno sforzo comune e una collaborazione che includa anche le autorità nazionali, insieme agli organi vigilati e agli istituti di credito. Un riconoscimento particolare è stato poi attribuito alla vigilanza BCE che favorendo l'adeguamento degli comuni alle principali best practice ha reso il sistema più forte.
Dello stesso avviso anche Daniéle Nouy, che presiede la Vigilanza, che in risposta ad una domanda sugli istituti di credito italiani ha apertamente dichiarato che bisogna "smettere di negare la realtà" poiché, solo quando si ha il coraggio di affrontare i problemi in modo diretto, è possibile arrivare a una soluzione.