Istat: 1/3 degli Italiani a rischio esclusione sociale e povertà
Pubblicato il report intitolato "Condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie" nel quale l'istituto di statistica analizza la situazione socioeconomica italiana nell'ultimo anno.
"In Italia vi è stato nell'ultimo anno, un incremento della disuguaglianza economica, una crescita del potere d'acquisto e del reddito disponibile. Sono più di 18 milioni gli italiani a rischio povertà o esclusione sociale". Queste sono le parole pubblicate nel report sul sito dell'ISTAT. Non è la prima volta in questi anni, che l'ente di ricerca dichiara i suoi dati preoccupanti concernenti il rischio povertà.
L'istituto di statistica "fotografa" le condizioni socioeconomiche del nostro paese, dipingendo un quadro abbastanza preoccupante. Sottolinea il fatto che le categorie più in difficoltà sono coloro, che hanno un reddito da lavoro autonomo e i pensionati. Entrambe infatti, per quanto concerne il rischio povertà o esclusione sociale è aumentato nell'ultimo anno del +2,9%.Le famiglie composte da almeno 5 persone sono le più a rischio povertà (43%). La zona d'Italia più in netta difficoltà è il Mezzogiorno, nel quale si calcola che quasi la metà dei residenti (46,9%) sia a rischio povertà. La più "virtuosa" dal punto di vista socioeconomico è il Nord-Est con un basso 17,1%.
La strategia "Europa 2020" e i suoi obiettivi
Molti governi degli stati europei travolti dalla crisi economica scoppiata nel 2008, si trovarono in netta difficoltà e non riuscirono a dare risposte sociali concrete ai problemi dell'economia e della disoccupazione crescente. A conseguenza di ciò, l'Unione Europea consigliò circa un anno fa al governo italiano, di attuare riforme che ostacolino il fenomeno della povertà e dell'esclusione sociale.
Il piano proposto dalla Commissione Europea, (organo esecutivo dell'UE) chiamato "Strategia Europa 2020" propone diverse finalità. Quest'ultimo promuove la crescita e l'occupazione dei paesi aderenti in un periodo di 10 anni. Promuove una crescita economica, e una affermazione di un capitalismo "sociale e sostenibile". Le finalità di questo programma riguardano i temi economici, sociali e ambientali.
Gli obiettivi di questo piano sono essenzialmente 4:
- Raggiungimento del tasso di occupazione (75%) per la fascia di età compresa tra 20 e i 64 anni
- Riduzione il numero di persone a rischio povertà e di esclusione sociale di almeno 20 milioni d'individui.
- Investimento in ricerca e sviluppo il 3% del PIL dell'Unione Europea
- Riduzione delle emissioni di gas a effetto del 20% rispetto ai livelli del 1990
L' Eurostat (Istituto statistico dell'UE) pubblica regolarmente delle relazioni in cui esplica i progressi compiuti. Il suo obiettivo principale è fornire informazioni di ottima qualità all'Unione Europea, con dati confrontabili tra regioni e stati. Il report pubblicato dall' Istat fa riflettere per quanto concerne l'economia italiana e gli indici di benessere sociale del "Belpaese".