79 miliardi di scambi economici bilaterali fra Regno Unito e Repubblica Popolare Cinese nel 2017. 115 mila turisti cinesi che si sono riversati in Gran Bretagna nello stesso anno. 170 mila studenti che dall'Estremo Oriente si sono recati nel Paese pronto alla Brexit per studiare.
Cina-Regno Uniti: gli affari del 2017
Questi solo alcuni dei numeri che raccontano la crescente attrazione fra il gigante asiatico e la nuova Gran Bretagna che guarda sempre più lontano dall'Europa.
E i contatti si moltiplicano: Theresa May e Xi Jinping, leader dei due Paesi, hanno dato vita a due meeting bilaterali nel corso dei summit del G20 a Hangzhou e Amburgo.
Ora, Theresa May si appresta a visitare ufficialmente Pechino per la prima volta da quando è premier. Da entrambi le parti si parla di una "golden era" nel prossimo futuro per i rapporti bilaterali UK-Cina.
Theresa May prepara una visita ufficiale in Cina
La crescente reciproca attrazione è suggellata dall'articolo, pubblicato il 29 gennaio dal Daily Telegraph, scritto dall'ambasciatore cinese a Londra - Liu Xiaoming -, in cui vengono definiti i tratti di questa nuova stagione dei rapporti sino-britannici. In particolare, l'ambasciatore cinese mostra di guardare alla visita della May con particolare ottimismo, quale salto di qualità in quella che, appunto, non esita a definire l'età dell'oro di questa innovativa relazione.
Secondo Xiaoming, tre sono gli aspetti che con il viaggio del premier britannico possono essere approfonditi: la reciproca fiducia politica, come esempio anche per gli altri Stati del mondo; la possibilità di sviluppare nuovi progetti economici bilaterali, che verrebbero favoriti proprio da un Regno Unito slegato dall'Unione Europea; una comune visione nella strategia di intervento a livello internazionale, punto saliente dato il ruolo rilevante dei due Stati all'interno delle più importanti organizzazioni a livello mondiale, partendo dall'Onu.
Nuovi orizzonti sembrano dunque aprirsi in quella che, a partire dal referendum per l'uscita dall'Unione Europea, è apparsa una strada in salita per la May sul piano internazionale, stretta da un lato dai costi di una operazione particolarmente complessa, dall'altro strigliata dai rimproveri degli alleati che più hanno scommesso su questo percorso, come hanno dimostrato le recenti dichiarazioni di Donald Trump sulla "scarsa durezza" dimostrata dalla May nelle trattative per la Brexit.