Gondo, piccola frazione svizzera di meno di cento abitanti, si trova nel distretto di Briga, incuneata nella valle di Zwischbergen, lungo la strada del Sempione al confine con l'Italia. Alcuni cunicoli scoperti nelle montagne circostanti, testimoniano che già in epoca romana in quell'area si scavava alla ricerca di metalli preziosi.

In tempi più moderni, a metà dell’800, la "Société anonyme de Mines d'or" di Parigi acquistò, per due milioni di franchi, la concessione amministrativa della miniera di Gondo che, al culmine della sua attività, arrivò ad impiegare centinaia di minatori.

La miniera rimase operativa fino alla fine del secolo, quando la quantità di metallo prezioso si ridusse drasticamente, rendendo l'estrazione non più vantaggiosa.

Oggi l'oro non si trova più scavando la roccia, ma elaborando algoritmi

Oggi Gondo sembra aver ritrovato un nuovo filone d'oro, che non si trova scavando nella roccia, bensì in uno spazio virtuale, quello della Rete, attraverso il calcolo di sofisticati algoritmi elettronici elaborati da potenti computer.

Da qualche mese, nel paesino svizzero si è stabilita la società Alpine Mining, il cui business si basa sulle operazioni di "mining" di criptovalute come Bitcoin ed Ethereum. Il denaro virtuale viene "estratto" nei locali dell’azienda, dove schede grafiche di ultima generazione in batteria compiono i calcoli necessari a creare i "blocchi" di dati che sono alla base delle monete elettroniche.

La Alpine Mining è stata fondata circa tre anni fa da Ludovic Thomas e Christophe Lillo, due svizzeri 26enni del comune di Saxon, nel Cantone Vallese. Inizialmente, la sede della società era in un garage di biciclette della cittadina d'origine dei due giovani, ma il rumore dei loro macchinari disturbava il vicinato, con alcune persone che addirittura arrivarono a lanciare pomodori contro la porta della "miniera".

A Gondo l'energia elettrica ha il prezzo più basso di tutta la Svizzera

Di qui la decisione di trasferirsi nella ben più isolata e tranquilla Gondo, fondando con un capitale sociale di 100mila franchi (circa 90mila euro) la Alpine Mining: "Abbiamo iniziato con 20mila franchi - hanno spiegato i due ragazzi al quotidiano 'Il Sole 24 Ore' - e abbiamo reinvestito i guadagni, pari a circa un milione di franchi, nella società.

Quest'anno ci aspettiamo di rientrare dell'investimento con il fatturato".

La scelta dei due imprenditori di trasferirsi a Gondo non è stata, però, legata unicamente al fatto che il paesino sia tranquillo, ma anche da ragioni economiche. Il costo principale delle miniere di criptovalute, infatti, è dato dall'impiego di energia elettrica: "Gondo è il luogo dove l'energia elettrica ha il prezzo più basso di tutta la Svizzera - hanno rivelato i due giovani imprenditori - circa otto centesimi di franco al chilowattora".

Sull'onda dell’iniziativa dei due giovani, altre società del settore delle criptovalute hanno fatto richiesta di potersi insediare a Gondo, come ha dichiarato il sindaco del paese: "Abbiamo cercato di portare qui delle imprese per anni, senza successo, e adesso abbiamo la fila".