È di nuovo arrivato il tempo della dichiarazione dei redditi, un appuntamento che ogni anno interessa milioni di italiani. Si parte come di consueto con il 730 che da aprile l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti con la versione precompilata. La dichiarazione precompilata è quella che ormai da anni finisce nel cassetto fiscale del contribuente e nella quale alcune sue parti sono compilate dall’Agenzia delle Entrate in base ai dati in suo possesso. Nonostante questo occorre sempre prestare attenzione, in primo luogo perché spesso i dati in possesso delle Entrate sono differenti da quelli in possesso del contribuente.

Inoltre ogni anno cambia qualcosa, anche per la parte che interessa più da vicino i contribuenti, cioè le spese che possono essere scaricate dalle tasse.

Le date

La nuova stagione delle dichiarazioni reddituali, come dicevamo ha già preso il via. I datori di lavoro entro lo scorso 7 marzo hanno dovuto inviare al Fisco le certificazioni uniche dei lavoratori dipendenti per consentire l’inserimento dei dati nel precompilato. Adesso entro il 3 aprile le CU saranno disponibili anche per il contribuente. Per quanto concerne le scadenze per la presentazione quest’anno sono state posticipate al 23 luglio per quanti utilizzano Caf, Patronati, Commercialisti o che utilizzano il fai da te. Resta al 7 luglio la scadenza per quanti usano presentare il 730 tramite il loro datore di lavoro nonché sostituto di imposta.

Le spese detraibili

Massima attenzione per quello che è cambiato in relazione alle spese da portare in detrazione. Qualcosa come di consueto è cambiato con le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate che continuano ad essere aggiornate come è successo per i conguagli con la circolare 4/E del 12 marzo scorso. Per il 2018 e quindi per l’anno di imposta 2017 aumenta il limite di spesa detraibile per la frequenza di scuole dell’infanzia e per le scuole di primo e secondo grado di istruzione.

Il limite di € 564 valido per le scorse dichiarazioni reddituali è stato portato ad € 717 ad alunno. Va ricordato inoltre che per essere considerati a carico i propri figli non devono aver percepito un reddito superiore ad € 2.840,51 sempre per l’anno di imposta 2017. L’aumento della soglia ad € 4.000 sarà valida solo per il 2018 e quindi per la dichiarazione dei redditi dell’anno venturo.

Tra le spese di istruzione detraibili rientrano anche quelle relative a corsi di istruzione universitaria e di specializzazione presso università pubbliche, private o straniere.

Le spese sanitarie che sono l’elemento maggiormente presente come oneri detraibili nelle dichiarazioni dei contribuenti si ampliano di un’altra voce. Si tratta degli alimenti speciali ai fini medici ad esclusione del latte per i neonati. Si scaricano al 19% le spese per l’acquisto di alimenti per persone con disturbi alimentari come i diabetici o i celiaci tanto per fare alcuni esempi. Altra novità importante è la conferma del bonus mobili alle giovani coppie. Si possono scaricare le spese sostenute per l’acquisto di mobili come la cameretta del proprio figlio.

Come per il bonus elettrodomestici questa possibilità consente di scaricare il 50% della spesa sostenuta in 10 rate annuali di uguale importo. Il tetto massimo per il bonus mobili è di € 16.000. Altra novità 2018 è la reintroduzione della detrazione per gli abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico del dichiarante o dei suoi familiari a carico. La spesa massima detraibile è di € 250.