La questione dell'aumento della voce oneri di sistema nelle bollette della luce a causa del mancato pagamento da parte degli utenti morosi si arricchisce di nuovi particolari. Tanto più che solo 48 ore fa il sito di Repubblica.it metteva in luce come il Governo e il Parlamento uscente fossero pienamente consapevoli della situazione che si andava delineando a sfavore dei consumatori. Per di più, la polemica è stata mantenuta calda dalla bufala, circolata principalmente su Whatsapp, secondo cui gli aumenti avrebbero addirittura toccato i 35 euro ad utenza domestica.
Ma a gettare acqua sul fuoco ci ha pensato direttamente l'ex aeeg, ora Arera, che ha effettuato i calcoli esatti di quanto aumenteranno le bollette degli utenti in regola con i pagamenti.
L'aumento effettivo a carico dei consumatori
Secondo i calcoli dell'autorità di vigilanza sul mercato dell'energia elettrica, del gas, dei servizi idrici e dei rifiuti l'aumento sarà estremamente contenuto. In media si tratta di 2 euro all'anno per ogni utenza, ma certamente l'ingiustizia percepita dai consumatori resta. L'entità dell'aumento è stata, poi, comunicata direttamente dall'autorità di vigilanza alle varie associazioni dei consumatori che, in questi mesi, avevano più volte sollecitato spiegazioni dettagliate.
Ma, purtroppo, c'e' di più.
Governo e Parlamento erano al corrente
Secondo quanto comunicato dalla stessa Arera il Governo e il Parlamento sapevano perfettamente che gli aumenti sarebbero scattati e non sarebbero intervenuti in alcun modo per tamponare la situazione o evitare che gravasse esclusivamente sugli utenti regolari con i pagamenti.
Anche perché se le sole utenze domestiche subiranno un rincaro di 2 euro l'anno, è presumibile che le utenze commerciali, specialmente quelle delle aziende energivore, pagheranno qualcosa in più.
Il meccanismo degli oneri di sistema
Per capire il perché di questo aumento bisogna entrare nel dettaglio degli oneri di sistema. Questi sono importi slegati dal costo della luce che vengono anticipati dalle società elettriche al Gse e che dovrebbero essere recuperati dal pagamento delle bollette della luce.
Ma se queste non vengono saldate, dato che si tratta di crediti inesigibili per le società elettriche, si crea un buco che ora la delibera 50/2018 dall'Arera ha provveduto a colmare.
Le giustificazioni dall'Arera
D'altra parte l'Arera ha spiegato che si è dovuta adeguare a delle precise sentenze del Tar Lazio e del Consiglio di Stato e che, comunque, ha cercato di fare di tutto per scongiurare l'aumento a carico dei consumatori. Infatti, il punto fondamentale è l'anticipo delle somme da parte delle società elettriche che, purtroppo, non può essere eliminato. Infatti, una sua abolizione favorirebbe, secondo l'autorità, dei comportamenti opportunistici da parte dei venditori che potrebbero essere tentati di non rigirare tutte le somme alle aziende elettriche, con il risultato di aggravi maggiori per i consumatori in generale.
Secondo l'Arera per evitare questi rincari si dovrebbe utilizzare lo stesso meccanismo utilizzato per il pagamento del Canone Rai. Ma le associazioni dei consumatori non sono d'accordo e c'e chi, come Marco Vignola, dell'Unione Nazionale consumatori pensa che con questa delibera si voglia, comunque, addossare il rischio d'impresa sulle spalle dei consumatori.