Il Movimento 5 Stelle è il partito che ha ricevuto più consensi e voti alle ultime elezioni del 4 marzo 2018. Il M5S è stato votato soprattutto al Sud del paese, molto probabilmente grazie alla possibilità di ottenere in futuro, il reddito di cittadinanza, un aiuto che il movimento pantastellato ha promesso a chi non lavora e chi è povero. Vista la povertà e l'alto tasso di disoccupazione che affligge il Sud Italia, molti hanno votato il movimento con la speranza di poter percepire almeno 780 al mese per sopravvivere. Ma cos'è il reddito di cittadinanza?

A chi è rivolto veramente? Davvero tutti i disoccupati percepiranno questo sussidio? Cerchiamo di seguito di rispondere a tutte queste domande.

Che cos'è il reddito di cittadinanza

Il Movimento Cinque Stelle ha basato la sua campagna elettorale sul reddito di cittadinanza. Ma cos'è il reddito di cittadinanza e a chi è rivolto? Il sussidio è una manovra economica che dovrebbe contrastare la povertà nazionale, e dovrebbe rilanciare i consumi, fare in modo che le piccole e medie imprese vengano sostenute perché portando i consumatori ad acquistare le imprese dovrebbero avere più profitti e potranno di conseguenza assumere più persone, e quindi il sussidio dovrebbe dare il via ad un circolo virtuoso tra imprese e lavoratori

Il sostegno economico non è rivolto a tutti i disoccupati

Il reddito di cittadinanza è un sussidio di 9.360 euro all'anno, ovvero 780 euro al mese non pignorabile e non soggetto a tasse, che verrà erogato a chi è disoccupato, completamente senza reddito e anche per chi ha un lavoro con uno stipendio inferiore a 780 euro.

Il reddito di cittadinanza è stato già depositato in parlamento con disegno di legge (1148 nel 2013). Essere completamente senza reddito significa non appartenere ad un nucleo familiare che ha un reddito pari a zero, quindi i disoccupati (soprattutto gli over 30) che sono costretti a vivere con i genitori che percepiscono una pensione o uno stipendio superiore alla soglia di povertà non percepiranno il reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza a chi è rivolto?

Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle, ha affermato che il reddito di cittadinanza è stato pensato a seguito dei risultati dei dati Istat, secondo l'istituto nazionale di statistica, qualunque cittadino viva con meno di 780 euro al mese si trova sotto la soglia di povertà. Quindi questo sussidio è rivolto a tutti coloro che non solo non percepiscono 780 euro al mese ma anche chi è in attesa di un'occupazione.

Le categorie di persone a cui è rivolto il reddito di cittadinanza sono le seguenti:

  • Giovani italiani che emigrano per sopravvivere, secondo l'Istituto Giuseppe Toniolo, il 61% dei ragazzi italiani sono stati costretti a lasciare il paese per cercare fortuna fuori Italia.
  • Pensionati che percepiscono una pensione minima e che sono costretti a vivere per strada o a rovistare nei cassonetti.
  • Famiglie che non hanno entrate mensili inferiori a 1.014 euro per un genitore solo con un figlio minore e a 1.638 euro per una coppia con due figli minori.
  • Disoccupati completamente senza reddito e che appartengono ad un nucleo familiare con reddito zero.

Requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza

Per ottenere il sussidio è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Essere inoccupati o disoccupati
  • Essere maggiorenni
  • Percepire un reddito inferiore alla soglia di povertà
  • Avere un reddito inferiore alla soglia di povertà italiana.

Per ottenere questo sussidio si deve necessariamente rispettare alcune condizioni

Per ottenere e mantenere il reddito di cittadinanza bisogna dimostrare la reale volontà di trovare un lavoro quindi è obbligatorio rispettare queste regole:

  • Rendersi disponibili per progetti comunali utili alla collettività di 8 ore settimanali o due giornate lavorative.
  • Iscriversi al Centro per l'Impiego e rendersi immediatamente disponibile al lavoro;
  • Offrire la disponibilità per progetti utili alla collettività per 8 ore settimanali;
  • Frequentare corsi di formazione o qualifica/riqualifica professionale;
  • Comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito;
  • Accettare uno dei primi tre lavori che vengono offerti, se si rifiuta a tutte e tre le proposte di lavoro, l'assegno verrà revocato immediatamente e mai più concesso.